Lesmo, ecco le barriere anti-raveCemento e macerie alla Blaschim

Lesmo, ecco le barriere anti-raveCemento e macerie alla Blaschim

Lesmo – New jersey e cumuli di detriti. Sono queste le soluzioni messe in campo dalla proprietà, su input dell’amministrazione comunale lesmese, per cercare di contrastare il fenomeno dei rave party alla Blaschim. Dopo il raduno della scorsa settimana, il sindaco Marco Desiderati ha chiesto al privato di predisporre, celermente, delle barriere agli ingressi carrai in modo tale da impedire il ripetersi di simili episodi. Dopo un sopralluogo effettuato a metà settimana con gli agenti della polizia locale, e in accordo con i carabinieri, sono stati installati dei dissuasori di cemento armato davanti ai due ingressi di via Risorgimento.

All’interno, invece, a ulteriore baluardo dell’area, il proprietario ha scaricato dei camion di macerie in prossimità degli ingressi, in modo da rendere praticamente impossibile l’apertura. Il rave party di domenica 21 giugno, e continuato poi fino a lunedì tarda mattinata, ha destato molto scalpore e impressione, misto a curiosità, tra i residenti della zona. Dalle quattro di domenica mattina centinaia di giovani hanno iniziato ad affollare i capannoni dismessi sulle sponde del Lambro. Il rave è durato per tutta la domenica: la musica, fortissima, si poteva sentire da ogni angolo del paese, da piazza Garibaldi fino a via Modigliani.

Tanti i curiosi che si sono fermati sul nuovo ponte sul fiume Lambro per dare un’occhiata a quanto accadeva all’interno dell’area industriale dismessa. Il fatto che più ha sorpreso gli osservatori è stata l’estrema organizzazione del rave: tra i capannoni c’erano camper, roulotte, tende da campeggio, un camion generatore di corrente, alcuni furgoni, alti bancali di birra. Il raduno è proseguito tranquillamente fino a domenica sera, quando sono arrivate quattro pattuglie dei carabinieri.

«L’Arma ha avuto difficoltà ad allestire una forza d’intervento a causa dei tanti uomini impegnati ai seggi – ha commentato amaro il sindaco Marco Desiderati -. Quando sono arrivati sul posto, gran parte dei giovani ha scelto spontaneamente di andarsene. Un gruppo, però, ha deciso di rimanere. Con i carabinieri hanno raggiunto l’accordo di potersene andare l’indomani (lunedì), a patto di non tenere il volume della musica troppo alto durante la notte. Purtroppo non è stato possibile mandarli via perché l’area è privata e il proprietario, questa volta, non ha sporto alcuna denuncia». Patto che pare sia stato rispettato. Molti dei giovani che hanno partecipato all’evento sono arrivati a Lesmo con i propri mezzi, altri, invece, sono arrivati alla Blaschim utilizzando i treni della linea Monza-Molteno-Oggiono. Davide Perego