Lentate, scoppia il caso-SaccartaSi amplia, ma rischiano gli operai

Lentate sul Seveso – Non smette di far discutere il caso “Saccarta” di via Tonale a Copreno. Dopo il passaggio in consiglio comunale della richiesta di ampliamento della superficie produttiva, per inserire un nuovo macchinario che consenta all’azienda di adeguarsi alla concorrenza e quindi di mantenere i posti di lavoro, emerge un particolare che stride nettamente con le ragioni della richiesta. Nei giorni scorsi i sindacati sono entrati nell’impresa, per annunciare la messa in mobilità di una quindicina di lavoratori o la cassintegrazione straordinaria per cinquanta addetti (attualmente nello stabilimento, impiegati compresi, sono in 70), un provvedimento che dovrebbe partire da metà marzo, quando terminerà la fase di cassintegrazione ordinaria iniziata il novembre 2007.

La notizia è arrivata anche all’orecchio del sindaco Massimo Sasso, che in questa vicenda ci ha messo e non poco la faccia e il rischio di ritrovarsi davanti a una Ltm bis (l’azienda di viale Brianza che lo scorso anno ha chiuso, nonostante il comune abbia concesso opere di miglioria) non lo alletta molto, tant’è che ieri sera (venerdì 12 febbraio) ha aperto un confronto con la proprietà, ma per tempi di stampa è impossibile dare l’esito. Certo è che il primo cittadino ha sottolineato l’intenzione di sostenere il progetto, soltanto se i posti di lavoro saranno garantiti, anche perché sul piatto non ci sono solo gli interessi dell’impresa e dei lavoratori, ma anche degli abitanti della zona contrari a un ulteriore ampliamento della ditta.

Non la pensa così il sindacalista Vittorio Serafin, Cgil, che come punto base mette: «Assolutamente il mantenimento dei posti di lavoro», ma evidenzia una sfaccettatura a suo dire unica in questo momento di crisi: «La “Saccarta” è forse l’unica attività produttiva di Monza e Brianza che in un momento così difficile come questo, non ha paura d’investire ben duemilioni di euro per restare al passo coi tempi. Come tutti ben sanno l’impresa di via Tonale si occupa della produzione di sacchetti e purtroppo la concorrenza è fortissima, ci sono realtà ben più grandi e competitive, “Saccarta” ha scelto d’investire inserendo nel sistema produttivo un nuovo macchinario, che con l’automatizzazione dell’attività, comporta un minore impiego di personale».

Un aspetto che si scontra nettamente con la politica dell’amministrazione comunale e con le motivazioni che hanno portato all’apertura del procedimento di “Sportello Unico”. «Quindi? – si chiede il sindacalista – Facciamo chiudere un’impresa come la “Saccarta” con settanta lavoratori e la voglia di essere competitiva sul mercato?».
Cristina Marzorati