Lentate sul Seveso – Blitz in via Machiavelli a Copreno: gli agenti della polizia locale scoprono una casa d’appuntamenti. Lentate si conferma uno dei centri della prostituzione della Provincia di Monza e Brianza, ma questa settimana vigili e carabinieri hanno messo a segno due punti a favore della legalità. Giovedì il comandante della locale Mauro Colombo e gli agenti in servizio sono entrati in un’abitazione di proprietà di un lentatese, ma affittata a un cinese di 55 anni,e qui hanno trovato una cinese di 42 anni senza fissa dimora, con permesso di soggiorno scaduto dal 2009.
La donna ha ammesso candidamente di aver trasformato la casa in un centro d’appuntamenti e ad aiutarla nelle conversazioni con i clienti, c’era persino un’interprete. I proprietari dell’appartamento si sono detti estranei ai fatti e rescinderanno il contratto d’affitto al cinese,che però al momento risulta irraggiungibile.
Lo stesso all’atto della sottoscrizione dell’accordo aveva dichiarato che qui avrebbe soggiornato con la famiglia.
Via Machiavelli non è certo nuova alle cronache. A luglio avevamo raccolto la voce di un residente, esasperato dalla presenza di prostitute che si appartavano sotto le sue finestre: in realtà le squillo agivano anche in casa. Per l’operazione Colombo e i suoi uomini – che al momento del blitz hanno chiuso in tutta fretta l’ufficio come dimostra il cartello nella foto – hanno ricevuto il plauso del sindaco e dell’assessore alla sicurezza.
In risposta a una richiesta di maggiore controllo degli abitanti, stanchi di avere le prostitute sotto le finestre, anche i carabinieri hanno effettuato un maxi pattugliamento.
L’operazione è scattata giovedì, coordinata dal comandante di compagnia capitano Francesco Provenza. Otto le gazzelle coinvolte per un totale di sedici uomini in servizio. Nel mirino tra le 22.30 e l’1.30 sono finite le lucciole e in particolare le ragazze che vendono il proprio corpo lungo la Nazionale dei Giovi da Camnago a Copreno.
Diverse le ‘squillo’ controllate e anche i clienti fermati, per contestare eventuali infrazioni al Codice della strada. L’esito? Gli uomini dell’Arma hanno notificato un ordine di carcerazione, pena sospesa, a un’albanese di 21 anni residente a Milano. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Como per documenti falsi e falsa attestazione d’identità. Una collega, una romena di 24 anni, è stata invece denunciata a piede libero, per non aver rispettato un decreto d’allontanamento dal territorio italiano emesso il 18 ottobre 2010.
Cristina Marzorati