Lentate, ambulatori senza internetRicette impossibili nelle frazioni

Lentate sul Seveso – Un ambulatorio si allarga, ma se ne riparlerà nel 2012, un altro è bello, nuovo, ha decine di pazienti, ma qui la tecnologia invece di fare un passo avanti, rende la vita più difficile. Il secondo caso è quello dell’ambulatorio di via Cadorna a Birago, dove per avere una ricetta, i malati cronici sono costretti a ripiegare sullo studio medico principale del loro dottore (a Birago si alternano quotidianamente diversi professionisti) e magari si trova a Camnago o in centro a Lentate.

La notizia è stata segnalata a Roberto Corneo, presidente dell’associazione “Salviamo Birago”, e per i cittadini la colpa è del Comune, cieco nel non pensare subito a un collegamento informatico, ma in realtà le cose sono diverse. Alla base c’è l’”innovativo” sistema telematico introdotto dal servizio sanitario della Regione Lombardia, che impone via computer la compilazione e la conseguente stampata di una ricetta per malati cronici, appoggiandosi al programma Sis. Nonostante l’ambulatorio di Birago sia l’ultimo nato della sanità lentatese, non è dotato di questo servizio. La ragione è semplice: i medici sostengono il costo solo per lo studio principale e non certo per un locale in cui si alternano diversi dottori.

Quindi? La ricetta viene ritirata in uno studio diverso da quello di Birago, ma nel caso di anziani che non possono chiedere aiuto a parenti o amici e non sono automuniti, bisogna aspettare la settimana successiva oppure chiamare il medico al telefono e anticipare il problema, in modo tale che si presenti a Birago con la ricetta già pronta. Lo stesso disservizio si vive anche a Cimnago e in entrambi i casi si salvano solo situazioni urgenti: ad esempio è ancora possibile compilare manualmente ricette per antibiotici. Cosa fare per ovviare al problema? Trovare un accordo tra i medici, magari con l’aiuto del Comune, oppure ogni frazione dovrebbe ripiegare sul suo medico base, tentativo già sperimentato in passato, ma finito in un nulla di fatto, perché il numero dei pazienti delle due piccole frazioni è decisamente ridotto.

Anche a Camnago a tenere alta l’attenzione dell’amministrazione comunale è un ambulatorio, ma in questo caso in positivo. Agli uffici è pervenuta la richiesta della fondazione “Don Gnocchi” di acquisire un ulteriore ambiente nei locali di via Piave, per soddisfare la sempre crescente richiesta dei pazienti di sottoporsi a sedute di fisioterapia. «Ne siamo naturalmente felici – spiega il sindaco Massimo Sasso – ma se ne parlerà nel 2012. La novità comporterà lo spostamento del gruppo micologico, per cui ho già in mente diverse soluzioni».
Cri.Marz.