L’editoriale: Signor Ministro, «Ruerza minga i ball…»

Poichè sono, o saranno, pochi o tanti coloro i quali si aspettano di conoscere cosa ne penso della stupefacente esternazione a proposito della Provincia di Monza e Brianza del
signor ministro della difesa, Ignazio La Russa, intervenuto sabato scorso a Monza al congresso «provinciale» (sic!) di Alleanza nazionale in qualità di reggente, chiarisco subito.
Non posso fare altro infatti che invitare il signor ministro e quanti la pensano come lui a scaricare dal nostro nuovo sito (www.ilcittadinomb.it) la suoneria per il cellulare: si tratta, per capirci, di un brano dello chansonnier brianzolo Francesco Magni dal titolo «Ruerza minga i ball…».
Chiedo scusa per il linguaggio un po’ rude e greve ma siccome il signor ministro è avvezzo alle caserme, capirà subito.
È da tempo infatti che Ignazio La Russa va ripetendo la stanca litania che le Province, tutte, vanno abolite e che il governo di cui fa parte lo farà nei prossimi cinque anni.
Ma che venisse a spiattellarcelo in faccia proprio qui a Monza è francamente inaudito. Eh, sì, perchè quella di Monza e Brianza è una delle ultime province istituite e i prossimi 6 e 7 giugno i suoi cittadini andranno per la prima volta a votare per eleggere presidente e consiglio provinciale. Elezioni per le quali, roba che non sta né in cielo né in terra, lo stesso La Russa in quanto reggente di An sta facendo fuoco e fiamme perchè venga candidato come presidente un suo uomo: il vicesindaco di Monza, Dario Allevi, o in subordine il responsabile o segretario «provinciale» (sic!) per Monza e Brianza, nonchè consigliere regionale, Roberto Alboni.
Per la serie: cari monzesi e brianzoli che, nella mente del signor ministro, hanno evidentemente ancora l’anello al naso, son venuti giù con la piena o con i bricc, sono avvezzi a presentarsi con le mani dietro la schiena e il cappello in mano, ecco cari monzesi e brianzoli andate pure a votare il 6 e 7 giugno e fate vincere il Popolo delle Libertà, che ormai sarà fatto, e che candiderà a presidente della Provincia per l’appunto un uomo di Allenza Nazionale (Allevi o Alboni fa evidentemente lo stesso), erede del Movimento sociale italiano, sopravvissuto al fascismo. Dopodichè, il giorno seguente alle elezioni e alla vittoria, quel presidente (Allevi o Alboni, come sopra) di An dovrà incominciare subito a distruggere quella Provincia che voi, monzesi e brianzoli avete aspettato per almeno trent’anni e anche più, per la quale si sono battuti in tanti e soprattutto gente di questa terra, oltremodo rappresentativi di enti e associazioni, per la quale anche i politici, alcuni obtorto collo, si sono decisi alfine a muoversi sino ad ottenere il placet del Parlamento.
Ora io mi domando e dico se questa è una cosa seria e lo domando a tutti voi, lettori, che siate o meno favorevoli alla Provincia. Oltretutto il signor ministro ha aggiunto che in ogni caso quella di Monza e Brianza sarà l’ultima delle Province a morire. Un caso conclamato di eutanasia annunciata.
Bene, siccome è da tempo ormai che questa storia dell’abolizione delle Province va avanti, credo sia ora di fare chiarezza.
Intanto mi fa molta specie che nessuno dei presenti alla esternazione del signor ministro e reggente abbia avuto il coraggio di alzare il ditino e dire qualcosa. Non ha fatto una piega il sindaco di Monza, Marco Mariani, oltretutto leghista, che pure è presidente dell’assemblea dei sindaci della Provincia (evidentemente una combriccola di amici che si raduna per mangiare, bere e magari giocare a carte). Non ha fatto una piega il segretario “provinciale” (a ridagli) della Lega Nord, nonchè assessore comunale, Massimiliano Romeo (ma non era stato il leader maximo Umberto Bossi a presentare la prima proposta di legge per la Provincia?). Non ha fatto una piega il segretario “provinciale” (un altro) di Forza Italia, nonchè assessore regionale, Massimo Ponzoni (ma non è sempre stato il suo partito a fare fuoco e fiamme contro la sinistra che non voleva la Provincia e poi ciurlava nel manico anche quando la votava? E non è sempre stato lui e i suoi colleghi onorevole e senatori e presidenti di Regione e di questo e di quello a vantarsi e gonfiare il petto di aver dato a Monza e Brianza la sospirata Provincia?). Niente di niente. Tutti zitti ad ascoltare il signor ministro e reggente e anche ad applaudirlo, nemmeno fossero sul set di “Scherzi a parte”, “Il grande fratello”, “L’isola dei famosi” o qualsiasi altro reality show a recitare la parte dei nani e delle ballerine. Un assordante silenzio generale, continuato sino ad oggi con telefonini staccati o promesse di dichiarazioni continuamente rinviate.
Un silenzio rotto solo dall’onorevole leghista Paolo Grimoldi e dal presidente del Comitato pro Brianza Provincia. Un silenzio che non può peraltro non preoccupare. Nemmeno più chi ha voluto fermamente questa Provincia ha qualcosa da dire, da eccepire, da controbattere? Accettiamo tutto questo senza reagire? È rimasto solo il centrosinistra e la sinistra a volere e difendere la Provincia? Delle due l’una: o non si crede a quanto il signor ministro e reggente va straparlando (anche perchè il titolare della materia è fino a prova contraria il ministro, leghista, degli interni, Roberto Maroni) oppure abbiamo già alzato bandiera bianca, siamo alla resa, alla Caporetto della Brianza. Ma, allora, perchè presentare candidati, perchè andare a votare?
Attenzione però, la Provincia di Monza e Brianza per il signor ministro e reggente sarà anche una barzelletta, un giocattolo, un risiko con il quale esercitarsi, in rigorosa tuta mimetica, a piantare bandierine di An, segni di poltrone e di potere e di quattrini conquistate. Ma le elezioni sono una cosa seria, sono democrazia. A meno che si voglia mandare in vacca anche quella, ma è molto, ma molto pericoloso.
Luigi Losa

P. S. Sia chiaro, e non è affatto una scusante: non ho nulla di personale con Allevi e/o Alboni. Ma mi chiedo come e perchè possano accettare di essere mandati al massacro in questo modo. Va bene il partito, va bene l’idea, va bene l'”obbedisco”, ma non è un po’ troppo?