Limbiate – “Le strade a colori”, dove le tinte sono rese forti dalle motivazioni che spingono alla festa. Limbiate è pronta per una cinque giorni ininterrotta dedicata all’integrazione e allo scambio, di relazioni, amicizie, saperi e sapori. Insomma, Limbiate diventa ombelico del mondo con la quarta edizione della Festa dei Popoli, frutto di una particolare alchimia tra le cinque parrocchie della città, una fitta rete di associazioni e il Comune. Quest’anno l’iniziativa trova nuovi spazi tra piazza Solari e l’oratorio San Giorgio di via Mazzini, nel centro storico, lasciando la consueta, e pur significativa, cornice dell’ex ospedale psichiatrico Antonini di Mombello. L’evento parte mercoledì 5 settembre con la prima di tre serate nell’ex sagrato di piazza Solari dedicata all’attività dell’organizzazione non governativa Amma, che ha lo Status di consulente speciale delle Nazioni Unite. Giovedì 16 spazio momento con «Vita da profughi» a cura di Brucaliffo, mentre venerdì 7 verrà proiettata la pellicola «La court de l’America».
Sabato e domenica il clou della festa, con il torneo di calcio in oratorio “Limbiate peoples world league”, il concerto con l’ormai amatissima band, tutta locale, The teeenagers e l’inaugurazione della duplice mostra in piazza Solari “La strada”, scatti fotografici a cura del circolo Ivan Mariani e “Il viaggio”, concorso di pittura. Alle 21 in villa Mella concerto de Los Chitarones, un giro del mondo in ottanta minuti.
Domenica appuntamento alle 9 con la “Marcia a colori” del comitato Più Limbiate meno cemento. A seguire un momento gastronomico all’oratorio di viale Mazzini che rappresenta forse, in un solo boccone, tutta l’anima della festa. Negli spazi della parrocchia San Giorgio ecco la possibilità di pranzare scegliendo tra i piatti tipici di dieci diverse nazionalità, assaporando un già noto cous cous o un ormai inflazionato, pur ottimo, kebab, oppure puntanto su un decisamente meno conosciuto “Byrek”, (piatto albanese con carne, spinaci, zucca) o ancora su un pakistano “Siemia”, dolce di farina, frutta, latte e zucchero. Ed è questo pranzo multietnico a rappresentare davvero il senso di questa giornata, che vedrà impegnate tra i tanti volontari, la comunità albanese, indiana, marocchina, nigeriana, pakistana, dell’Ecuadord, del Centroafrica e ancora del Kurdistan, della Turchia e della Tunisia. Nel pomeriggio laboratori, danze popolari e il concerto della band Hipothesys. Chiusura alle 18 con la camminata della pace. Che le strade si colorino.
Arianna Monticelli
a.monticelli@ilcittadinomb.it