La Cornagera, il cui nome unisce le due parole «corna» (roccia, rilievo roccioso) e «gera» (ghiaia), era luogo già citato nelle guide del Touring Club Italiano ai primi anni del secolo scorso, indicata come «Grignetta Bergamasca».
Si tratta di un ambiente decisamente suggestivo che alterna canaloni a intricati percorsi, quasi labirinti, tra pareti rocciose verticali, quasi come dei piccoli canyon. Luogo noto anche quale palestra di arrampicata dove non è inusuale scorgere alpinisti che risalgono le varie vie sui molti pinnacoli.
È possibile godere di un ampio panorama sulla Val Seriana, l’altopiano di Selvino-Aviatico, nonché su alcune delle principali cime delle Orobie, fra le quali l’Alben, L’Arera, la Presolana, il Coca, mentre in lontananza si può scorgere il profilo del Monte Rosa.
Raggiunta Selvino, si prosegue in direzione di Aviatico e raggiunta la località di Cantul si parcheggia. Si segue via Cornagera e poco dopo si imbocca un sentiero che, con un primo tratto decisamente ripido, si inoltra nel fitto bosco.
Il percorso è distinto dal segnavia n. 537 e dopo circa una trentina di minuti ci si ritrova ai piedi di un ghiaione da dove si notano, poco sopra, i bianchi e calcarei torrioni della Cornagera che fanno da contrasto al verde dei prati e, se la giornata è bella) al blu del cielo.
L’ambiente è indubbiamente suggestivo. Facendo attenzione, si seguono le indicazioni poste sulle rocce e passando tra due torrioni, si prosegue verso destra lungo un sentiero ora più pianeggiante e dopo pochi minuti di «labirinto» si giunge sulla cresta che collega Cornagera e Poieto. Con una piccola deviazione, seguendo le indicazioni per la cima della Cornagera, la si può raggiungere in poco tempo (quota 1.312 con Croce e Madonnina).
Proseguendo invece per l’ampia cresta, in pochi minuti si raggiunge il Monte Poieto sulla cui cima sorge una Cappelletta. Il ritorno può essere fatto per la medesima via di salita oppure, chiudendo un giro ad anello, dalla cima si scende verso l’albergo Poieto (già visibile) e da qui si raggiunge la stazione di partenza dell’impianto di risalita da dove da dove in poco tempo si torna, per strada asfaltata, alla partenza.