Lambro, Kennedy con la RegionePresto il dissequestro dell’area?

Villasanta – L’inquinamento del fiume Lambro, in cui nel febbraio scorso si sono sversati 600mila litri di gasolio e olio combustibile, al centro oggi dell’incontro tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e Robert “Bobby” Kennedy III, nipote del senatore Robert Kennedy, alla giornata conclusiva del Festival Internazionale dell’Ambiente, ospitata nei padiglioni di Fieramilano City. Kennedy ha seguito con grande interesse la vicenda del fiume lombardo e ha anticipato che intende lavorare al fianco di Regione Lombardia. Dopo aver incontrato il presidente dell’associazione valle del Lambro, Emiliano Ronzoni, Kennedy sta organizzando una sua visita sul fiume anche in qualità di “Green Ambassador” e per continuare in Lombardia il suo impegno con la Waterkeeper Alliance, un’agenzia ambientalista che si dedica alla protezione e conservazione delle falde acquifere.

L’impegno – Il presidente Formigoni ha apprezzato la disponibilità a lavorare insieme per il recupero del fiume Lambro e ha ribadito l’impegno della Regione affinché il fiume “torni più pulito di prima entro il 2015, anno dell’Expo”. Ha ricordato anche come finora siano stati stanziati 20 milioni di euro per le operazioni di depurazione del Lambro e nei prossimi cinque anni i fondi destinati al recupero del fiume saranno pari a 100 milioni di euro. Sul tema tutela delle acque ha voluto sottolineare che, oltre alle azioni previste per il Lambro, sono due le altre priorità che caratterizzeranno la nuova legislatura della Regione Lombardia. Anzitutto “il grande Progetto Fiumi di Regione Lombardia, con Arpa, che – ha precisato il presidente Formigoni – mira a individuare tutti gli scarichi di ogni genere incidenti sul vasto bacino del Lambro e dell’Olona, mettendo a punto metodi d’indagine avanzati e moderni e che potranno venire adottati per la protezione di tutti i corsi d’acqua lombardi”. La conclusione della prima fase del lavoro è prevista per giugno 2011. Altra novità sarà il lancio del Centro di Documentazione Laghi e Acque Superficiali recentemente avviato da Arpa, in collaborazione con Regione Lombardia, per collegare, in analogia a quanto effettua la Waterkeeper Alliance, ”i soggetti pubblici e privati che lavorano per la tutela delle acque, del loro uso professionale, civile e turistico, per la navigazione, il tempo libero, la pesca o l’irrigazione”.

Le indagini –
Intanto si allungano i tempi delle indagini. E’ stata chiesta una proroga dallo specialista nominato dalla Procura per il deposito della relazione sulla natura delle sostanze inquinanti sversate nel Lambro. Nei prossimi giorni però potrebbe essere chiesto il dissequestro dell’area per le opere di bonifica.
Lo scorso aprile i carabinieri avevano rilevato tracce del dna del presunto responsabile dello sversamento. I Ris di Parma avevano analizzato uno degli oggetti (una torcia) sequestrati dall’Arma di Monza nell’area della Lombarda Petroli poche ore dopo l’apertura dei rubinetti delle cisterne, scoprendo un profilo genetico. Che ancora non è stato attribuito a nessuno.