La mozzarella blu? Una ”bufala”Lo sostiene la stessa Granarolo

La mozzarella blu? Una ”bufala”Lo sostiene la stessa Granarolo

Usmate-Monza – La mozzarella blu Latbri? Una bufala. E una bufala grossa, un granello di sabbia che ha innescato un terremoto. A dirlo è la Granarolo, perché quello era il marchio della mozzarella prodotta da Latbri e acquistata a Milano che sarebbe diventata blu, cioè l’origine delle ispezioni sanitarie a Usmate: semplicemente, non era vero. L’ha scritto la stessa azienda bolognese il 20 luglio, venerdì scorso, proprio il giorno dopo il blocco degli impianti usmatesi. «La presente – ha scritto a tutti i clienti il direttore qualità di Granarolo, Angelo Vittorio Zambrini – per smentire la notizie relative alla segnalazione di una presunta mozzarella blu a marchio Granarolo acquistata da una consumatrice presso un supermercato di Milano nel luglio scorso, e prodotta dall’azienda brianzola Latbri. La segnalazione si è risolta con una cortese lettera di scuse a noi pervenuta dallo stesso consumatore, il quale ha avuto modo di scoprire solo successivamente che la colorazione blu era riconducibile a un gioco attuato dal figlio “con le forbici colorate”». Traduzione: nessun batterio, ma inchiostro, passato da un paio di forbici alla mozzarella aperta a casa. Uno scherzo, un brutto scherzo. Granarolo non rilascia dichiarazioni a proposito a causa delle indagini ancora in corso, ma non smentisce la lettera, che si conclude confidando «che gli accertamenti in atto da parte delle autorità sanitarie presso lo stabilimento di Latbri possano giungere in tempi brevi a confermare la regolarità dell’operato del copacker (partner produttivo, ndr), che è stato da noi selezionato in quanto dotato di un comprovato know how e di un prestigioso portafoglio clienti». Era un partner temporaneo, Latbri: nel frattempo Granarolo ha sistemato i propri impianti e le mozzarelle – che faceva fare a Usmate fino ad agosto – le farà da sé.
Massimiliano Rossin