I colori sono così intensi da togliere il fiato. Il mare è un lenzuolo multi cromatico dove un immaginario pittore si è divertito ad intingere il pennello nella sua tavolozza per sfumare il blu notte fino a farlo diventare azzurro turchese, verde smeraldo o bianco cristallo. Un bianco tanto trasparente da vedere perfettamente il fondale. La luce è abbagliante. Il sole si infrange sulle rocce, sui ciottoli e sulla sabbia rendendoli ancora più chiari e caldissimi. Ma la sensazione è quella di essere in un paradiso in cui la natura esalta al massimo le sue bellezze ed i suoi colori.
Non è raro sentir dire che Karpathos ti cattura il cuore, che è difficile dimenticarla. Ed infatti c’è chi ci ritorna due, tre volte di seguito, chi ha comprato casa e chi, addirittura, ha deciso di stabilirsi aprendo un’attività.
Facilmente raggiungibile grazie al suo aeroporto internazionale, Karpathos,situata tra Rodi e Creta nell’arcipelago del Dodecaneso, corre il rischio di perdere il suo fascino “selvaggio” e di trasformarsi in una facile preda del turismo di massa. Per questo è meglio andarci subito, prima che sia troppo tardi e che le sue spiagge ed i suoi villaggi vengano invase da turisti vocianti e poco educati.
Secondo la mitologia a Karpathos viveva il re dei Titani Lapetos, figlio di Urano e di Gea. Qui si insediarono Minoici, Cretesi e Dori prima dell’arrivo dei Romani e dei Bizantini. Gli abitanti dell’isola non ebbero mai vita facile, esposti com’erano alle incursioni dei pirati. Per scappare si rifugiavano sulle montagne ed ancora oggi è possibile visitare paesini arroccati ad alta quota che sembrano dei veri e propri presepi viventi dove la popolazione è molto legata alla propria cultura e alle antiche tradizioni. Il più conosciuto è Olympos, nella parte nord dell’isola, a più di settecento metri di altitudine dove le donne indossano ancora i tradizionali abiti ricamati e si coprono il capo con un foulard nero. La strada per raggiungerlo non è molto agevole- in alcuni tratti manca il guard rail e spesso dalla roccia cadono sassi- ma il disagio verrà ampiamente ripagato da questo mondo a parte dove il tempo sembra essersi fermato. Non è raro incontrare massaie che portano a casa il pane cotto nei forni comuni o che preparano sulla soglia della loro abitazione la pasta per i makarounes (una specie di gnocchetti) o i gustosissimi fiori di zucca. Anche le signore più anziane, che nella vita quotidiana parlano un dialetto di origine dorica, conoscono qualche parola in italiano e cercano di rispondere come possono alla curiosità dei turisti.
Il giorno più intenso è quello di ferragosto quando si festeggia la Vergine Assunta, la Panaghia. Nella piazza della chiesa in cima al paese è festa grande con musica e danze e la benedizione del pane.
Merita una visita anche Menetes, grazioso paesino costruito ad anfiteatro sulla collina con le casette bianche abbellite da fiori coloratissimi.
E per gli amanti del mare c’è solo l’imbarazzo della scelta. C’è la lunga spiaggia di Pigadia, forse la meno attraente dell’isola ma che ha il vantaggio di essere vicina al capoluogo, o la baia di Amoopi, meta principale delle famiglie. E pi ci sono le spiagge da cartolina: Achata, Apella, Diakoftis e Kyra Panaghia dominata da una chiesetta dalla cupola rossa dal cui sagrato si gode un panorama mozzafiato. E non mancano le spiagge dove il meltemi soffia più forte per la gioia degli appassionati del wind surf e del kite surf.
Karpathos è un’isola tranquilla, poco adatta agli amanti della vita notturna. Il centro più vivace, Pigadia, è in realtà il luogo ideale per passeggiare dando un’occhiata ai graziosi negozietti o per gustare qualche specialità locale nelle numerose taverne vicine al porto. Per questo tra le viuzze del centro è più facile incontrare famiglie con bambini che giovani nottambuli.