«Io? Mi chiamo Mohammed Ali»Arrestato per false generalità

Monza – Come mi chiamo? Mohammed Ali. Non è chiaro se intendesse riferirsi a uno dei più grandi pugili della storia, oppure se semplicemente sia stato quello il primo nome che gli è passato per la testa. Ma la battuta, per così dire, gli è costata l’arresto. E poi un processo per direttissima al tribunale di Monza. Lui in realtà è un tunisino nato nel 1969 e residente a Milano, che evidentemente aveva altri pesi sulla coscienza: è una delle dodici persone arrestate dai carabinieri alle porte dello scorso fine settimana, nell’ambito di un’operazione di controlli sul territorio con posti di controllo anche in via Sicilia, via Lombardia e viale delle Industrie.

Qui, oltre al "millantatore", sono finiti nella maglie dei militari due residenti di Brugherio, uno nato a Vibo Valentia nel ’53 e l’altro a Torre Annunziata nel 1956, entrambi con pene esecutive da scontare per reati contro il patrimonio: oltre cinque mesi il primo, due anni e mezzo il secondo. Manette anche per uno svizzero residente a Cinisello, classe 1972, che non avrebbe dovuto lasciare i confini del suo Comune, e per un peruviano nemmeno ventenne, che ha cercato di rubare 930 euro di materiale elettronico all’Auchan di Monza.

Tre gli arresti per droga, intorno alle 19 di venerdì scorso: tutti italiani, due dei quali trovati in possesso di due etti di marjuana in uno zaino, in via Fiume, e un altro pescato poco dopo in via Bettola mentre cedeva hashish a un 19enne. Arresto anche per quattro stranieri – tre nordafricani e uno albanese – in quanto clandestini e con un decreto di espulsione già a carico.