Infinito: le mani sulla Brianzadella ‘ndrangheta di Lombardia

La 'ndrangheta lombarda, un'entità a sè stante rispetto a quella calabrese secondo le 905 pagine di motivazioni della sentenza Infinito che ha portato alla condanna di 110 persone di 15 locali tra le quali quelle di Desio e Seregno.
Infinito: le mani sulla Brianzadella ‘ndrangheta di Lombardia

Monza – Una «colonizzazione» partita decenni fa che ha portato ad un radicamento tale da recidere i ponti con le terre d’origine: così è nata la ‘ndrangheta lombarda secondo quanto riportato nelle 905 pagine di motivazioni della sentenza su Infinito la maxi operazione contro la criminaltà organizzata in Lombardia che ha portato alla condanna di 110 persone di 15 locali tra le quali quelle di Desio e Seregno.

A firmarle il gup Roberto Arnaldi che in quest’opera mastodontica ricostruisce come le ndrine siano riuscite a conquistare il potere nella regione locomotiva d’Italia. A luglio del 2010 la Dda, coordinata dall’aggiunto Ilda Boccassini con i pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, effettuò 170 arresti. A seguire un maxi-processo con rito abbreviato con solo otto assolti su 118 imputati e condanne fino a 16 anni di reclusione per numerosi presunti boss.

Un dato sopra tutti per dimostrare il modus operandi della organizzazione: «130 incendi dolosi … oltre 70 episodi intimidatori commessi con armi, munizioni e in alcuni casi esplosivi». «La ‘ndrangheta in Lombardia è un’autonoma associazione – scrive Arnaldi – composta da soggetti ormai da almeno due (in alcuni casi tre) generazioni presenti sul territorio lombardo», che ha «riprodotto» e «trapiantato» una «struttura criminale» già collaudata.