Incendio alla Comall di GiussanoAzienda distrutta dalle fiamme

Rientro dalle ferie amaro per Riccardo Rapetti, titolare dell'impresa artigianale "Comall" a Paina di Giussano. Nella serata di giovedì un devastante incendio ha distrutto dall'interno i 700 metri quadrati di capannone. Molto probabilmente le fiamme si sono sprigionate dall'ufficio.
Incendio alla Comall di GiussanoAzienda distrutta dalle fiamme

Giussano – Rientro dalle ferie amaro per Riccardo Rapetti, titolare dell’impresa artigianale “Comall” in via Tagliamento 7 a Paina. Nella serata di giovedì un devastante incendio ha distrutto dall’interno i 700 metriquadrati di capannone e molto probabilmente le fiamme si sono sprigionate dall’ufficio, l’ipotesi più plausibile è quella del corto circuito. A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa, verso le 19 hanno visto le lingue di fuoco fuoriuscire dalle finestre, poco prima dal capannone si era sprigionato anche il fumo, scambiato però per la nebbia di giovedì sera, diretta conseguenza della pioggia intensa.

Alla richiesta d’aiuto dei vicini hanno risposto ben cinque mezzi dei vigili del fuoco: due da Carate, altrettanti da Seregno e l’autoscala è arrivata da Desio. Rapetti invece è stato allertato dai carabinieri di Giussano: «Mi hanno telefonato vero le 19.30, informandomi che era in corso un incendio nella mia attività». Un’azienda che gestisce da quarant’anni e che si occupa della commercializzazione di macchinari per la lavorazione del legno. Quando Rapetti è arrivato in via Tagliamento, non lontano dall’impianto sportivo dove si allena il Paina calcio, lo scenario era desolante: i pompieri stavano lavorando febbrilmente su più fronti per spegnere l’inferno, che aveva distrutto l’ufficio e a ruota il fumo aveva poi annerito il magazzino, dove si trovavano la merce ed era parcheggiata una roulotte. Per rendere più efficace la forza dell’acqua, i pompieri sono stati costretti a rompere alcune finestre perimetrali e a tagliare la porta blindata dell’ufficio, per soffocare il fuoco da dov’era divampato.

L’intervento è proseguito per oltre due ore, i pompieri hanno lasciato il magazzino di via Tagliamento soltanto verso le 22. Ora per Rapetti è arrivato il difficile momento della conta dei danni e di capire cos’è accaduto nella sua attività tra le 17.30 e le 19.30. «Proprio giovedì pomeriggio sono andato a controllare il capannone – si racconta – in vista della riapertura di lunedì. Sarò rimasto fino alle 17, 17.30, non riesco proprio a spiegarmi cosa sia successo». L’ipotesi più plausibile è che il fuoco sia stato alimentato da un corto circuito, divampato dall’ufficio dove si trovavano computer, macchina del caffè, fotocopiatrice, ma non è da escludere che un fulmine sprigionato dal temporale di giovedì possa aver scatenato il tutto. «Non so quando riaprirò, come può ben vedere – Rapetti indica il pavimento annerito, i mobili bruciati e le pareti annerite – ormai non c’è più niente. I danni? Li stiamo valutando».
Cristina Marzorati