Monza – Diversi appuntamenti pubblici per informare i cittadini sul futuro del territorio. È la prima iniziativa decisa dal Tavolo Brianza riunito mercoledì a Palazzo Grossi a Monza dopo che il governo ha approvato il decreto di riordino delle Province. Prevedendo per Monza Brianza un futuro nell’area metropolitana di Milano.
Previsti in tempi brevi un’assemblea dei cinquantacinque sindaci brianzoli, un consiglio provinciale straordinario e uno regionale aperto, un ordine del giorno da promuovere nei consigli comunali per ribadire la volontà di autonomia del territorio e la possibilità di presentare un emendamento in Parlamento trasversale a tutte le forze politiche all’avvio della discussione in aula.
«A tutti gli appuntamenti pubblici in calendario inviteremo i nostri Parlamentari eletti in Brianza – ribadisce Allevi – perché si prendano finalmente le proprie responsabilità davanti ai cittadini che li hanno mandati a Roma».
Proprio l’assenza dei parlamentari è spiccata al Tavolo convocato dal presidente della Provincia Dario Allevi insieme ai rappresentanti delle istituzioni territoriali. Prima della riunione, le personalità di Monza e Brianza si sono mostrate in parte speranzose, in parte scettiche sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo. «Quante possibilità ci sono che il governo cambi idea?». Ecco cosa hanno risposto.
Carlo Valli, presidente della camera di commercio MB:«Cento per cento che non cambi idea. Ma anziché andare con Como, preferisco andare con Milano: una grande metropoli».
Marco Accornero, presidente unione artigiani MB: «I margini ci sono, bisogna fare squadra con province simili o con problematiche simili».
Luigi Moretti, presidente comitato Pro Brianza provincia: «Pochissime».
Renato Cerioli, presidente Confindustria MB: « Noi ci impegneremo per cercare di far sì che quello che abbiamo sempre dichiarato nel passato, ossia che la provincia dovrebbe essere mantenuta per tutti gli indicatori che presenta. Adesso vedremo cosa succede».
Maurizio Laini, segretario Cgil MB: «Il treno su cui siamo è indirizzato verso la stazione di Milano, però prima di arrivare a Milano ci sono ancora diversi scambi, ci sono diverse possibilità che non se ne faccia niente».