Il dolore di Chiappucci per ZeffinIl Diablo: «Una strada pericolosa»

«È una strada pericolosa». Claudio Chiappucci, il popolare Diablo, si allena spesso sul tratto di provinciale che è stato teatro dell'incidente costato la vita al giovane Valerio Zeffin, ciclista 18enne di Senago. E poi: «È come aver perso un compagno di squadra».
Il dolore di Chiappucci per ZeffinIl Diablo: «Una strada pericolosa»

Senago – «Quel tratto di strada lo conosco in modo preciso, almeno una due volte nel corso della settimana passo da quel punto, quando mi alleno, e so che è un tratto difficile, oltremodo pericoloso. La sede stradale non è molto ampia; anch’io mi dico con frequenza, sono a rischio, dall’autostrada escono molte vetture e camion. Con i mezzi pesanti c’è poco da scherzare».
Così Claudio Chiappucci, El Diablo, interviene sul tragico incidente che giovedì mattina è costato la vita a Valerio Zeffin, lo Juniores del Canturino travolto da un furgone dopo essere scivolato sull’asfalto.
«Ho appreso questa notizia con dolore; solo chi va in bicicletta – dice Chiappucci che da quarant’anni pedala ogni giorno – può capire, anche se non può far nulla, perché il dramma lo vivono i genitori».

A distanza di poco più di un anno (era il 6 luglio) dal tragico incidente, che si portò via la ventiseienne atleta australiana Carly Hibberd sulla provinciale per Appiano, le strade comasche hanno fatto un’altra vittima, anche se qui casualità e circostanze sono differenti.

«Tragico destino per questo ragazzo; i particolari li ho appresi dopo aver saputo della notizia – aggiunge l’ex professionista – nel corso della carriera ho visto molti casi, ma vorrei aggiungere che per quanto si dica o si faccia, anche effettuando calcoli o prendendo contromisure, la mano dell’uomo può sì attenuarli o ridurli, ma non sarà mai possibile annullare la fatalità. Il casco, che solitamente viene invocato come contromisura, in questa circostanza non ha potuto nulla valutando la meccanica dell’impatto ».

Rivolgendosi ai familiari del ragazzo: «Sono affranto, è come aver perso un compagno di squadra, anche lui apprezzava ed amava il ciclismo – dice Chiappucci – Mi spiace non poter essere a casa prima; avrei presenziato alle onoranze anche per dire una parola di conforto sia ai genitori di Valerio che alla sorella Giorgia anche se in questi casi, lo so, le parole hanno ben scarso valore».

«Con Valerio se ne va un ragazzo che ha contribuito a tenere alta l’immagine della nostra società sportiva – spiega il presidente Flavio Spinelli a nome di tutto il Canturino che in segno di lutto ha sospeso ogni attività per il fine settimana – La sua semplicità era riconosciuta da tutti, oltre che un bravo ragazzo e un buon ciclista, era un giovane serio e volenteroso».