Il convegno di Cesano MadernoCorti patrimonio del territorio

Il convegno di Cesano MadernoCorti patrimonio del territorio

Cesano Maderno –  Eugenio Corti, brianzolo di Besana Brianza, è uno scrittore poco conosciuto. Cantore del tessuto sociale della fascia Pedemontana, la sua opera letteraria si caratterizza per la potente e lucida analisi degli avvenimenti storici del Novecento. Perchè questo patrimonio non venga perso, anzi diffuso e valorizzato, l’Iseb (Istituto di studi economico-sociali della Brianza) e l’Aciec (Associazione culturale internazionale Eugenio Corti) hanno organizzato un convegno a Cesano Maderno, patrocinato dal Comune: “Il Nobel ad Eugenio Corti. Un riconoscimento universale al cantore del modello sociale della Brianza”.

Come spiega Sergio Mandelli, presidente del Comitato per il premio Nobel ad Eugenio Corti: “Questa proposta è un’occasione per unire il territorio. Corti è uno scrittore apolitico, apartitico, lontano da ogni scuola o gruppo. È testimone delle tragedie del ‘900, cattolico dichiarato, racconta vicende reali per tentare di recuperare valori umani e morali perduti a causa degli eventi. Narra con lucidità, i suoi personaggi sono modelli positivi, interviene nella vita politica ed intellettuale italiana con analisi di grande rilievo, è un intellettuale a tutto tondo. Per questo – conclude Mandelli – è necessario difendere questo patrimonio dell’umanità e diffonderne nome, opere e pensiero. Quale modo migliore che fargli riconoscere un premio internazionalmente conosciuto?”.

Sergio Cazzaniga, patron di Iseb
, sottolinea come questa possa essere una seconda battaglia, si augura vincente, protagonista la provincia di Monza e Brianza: “Corti è patrimonio di tutto il territorio – spiega – un primo convegno è stato fatto a marzo a Monza, ora a Cesano, abbiamo già contatti con Vimercate per farne un terzo”. Il suo romanzo più importante (anche per volume di pagine, oltre 1200) è “Il cavallo rosso”, vicenda sociale e famigliare che racconta mezzo secolo di Brianza, ma anche Italia e squarci di Europa. Negli ultimi decenni i critici impongono un modello che non affermi alcuna identità assoluta (tipico dell’ideologia del laicismo, termine dalla connotazione diversa di laicità, espressione che potrebbe essere riassunta, banalizzando, in un “date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che di Dio”): per il panorama critico nostrano Corti è un’anomalia. Nessuno è però profeta in patria ed “Il cavallo rosso” è stato riconosciuto da Le Figarò Magazine come uno dei 20 romanzi più importanti dell’ultimo quarto di secolo, è alla 25esima ristampa, tradotto in sei lingue, distribuito in Europa, Usa e Giappone. Eugenio Corti è autore anche di saggi e racconti, da segnalare “I più non ritornano”, definito come uno dei tre più importanti diari italiani sulla disfatta di Russia (il primo è di un certo Mario Rigoni Stern).

Bellezza e verità
Per spiegarne la poetica ci viene incontro Maddalena Martinoli, docente dell’Istituto San Carlo di Como: “I suoi motivi ispiratori sono bellezza e verità”. La prima è retaggio degli studi classici. Al ginnasio Corti è folgorato da Omero, di cui dice “Rende bello tutto ciò di cui parla”, ogni pagina deve incantare, la bellezza formale è indice di contenuti alti. La verità è frutto di una promessa fatta in Russia nel 1942, è uno dei pochi a tornare a casa e fa un voto alla Madonna: avrebbe perseguito la verità. Attraverso cosa lo capisce qualche anno dopo: il romanzo storico. “Il cavallo rosso” è diviso in tre volumi: il cavallo rosso, il cavallo livido e l’albero della vita. Affronta temi diversi, la guerra, la fame e l’odio, la rinascita, la libertà frutto del peccato originale (collegata anche al male, frutto del libero arbitrio retaggio della mela) il tutto attraverso il messaggio che lui stesso riporta “l’amore tra gli uomini o, almeno, il rispetto e la carità fra di loro”. Della Brianza racconta la “cultura paolotta”, il valore dato alla famiglia, al lavoro, all’amicizia ed all’educazione. La chiusa è la chiave di lettura del romanzo: la possibilità di salvezza attraverso la misericordia e l’amore del Signore (in Paradiso).

Le iniziative in cantiere
Alla tavola rotonda moderata dal giornalista Diego Colombo hanno partecipato l’assessore provinciale Enrico Elli ed i consiglieri Gigi Ponti, Vittorio Pozzati e Annalisa Colombo. L’assessore ha sottolineato l’impegno per costituire un parco letterario “che, se non andrà in porto il Nobel, resterà sicuramente”, e per cui sono già stati stanziati fondi da due Provincie e cinque Comuni ed è intavolato un discorso con la Regione. Nel Parco potrebbero trovare sede anche un centro studi ed una fondazione. “Il Consiglio provinciale ha votato un ordine del giorno su Corti – spiega Annalisa Colombo – dovremmo proporlo a tutti i nostri Comuni”. Ponti vorrebbe invece fare un’iniziativa di rete, creando un movimento conoscitivo dal basso, coinvolgendo tutte le associazioni culturali del territorio inaugurando una sorta di “Anno di Corti”. Conclude Vittorio Pozzati: “Eugenio Corti dev’essere il motore che fa nascere proposte culturali che possano valorizzare il territorio”.
Gionata Pensieri