I Sommozzatori della terra, quel verde che cura il disagio

Limbiate – (a.m.) Da un quarto di secolo è l’erba che cura il disagio sociale. La cooperativa “I Sommozzatori della terra” nacque nel 1983 all’interno dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, con l’obiettivo di recuperare e offrire occasioni di emancipazione a persone emarginate dal lavoro per le loro condizioni di svantaggio sociale. Il giardinaggio, il verde e la natura sono divenuti così strumento d’integrazione e riscatto per molte persone in difficoltà.

Oggi la sede dei Sommozzatori è all’ex Antonini di Mombello, altro ospedale psichiatrico dove, da tempo, la cooperativa sociale è l’esempio concreto di riconversione ad altri usi della vasta collina che un tempo fu cittadella del disagio psichico più profondo, con i suoi vasti padiglioni e i viali di un parco secolare. E’ qui che la cooperativa ha trovato il suo spazio ideale. E’ qui che i responsabili vorrebbero continuare la loro attività, anche in futuro. La cooperativa è arrivata tra le mura dell’ex Antonini nel 2002. Qui ha realizzato come primo intervento una serra, sostenuta anche con un finanziamento della Regione Lombardia, nell’area che ospitò il forno inceneritore dell’ospedale. Poi i Sommozzatori hanno sistemato l’intera struttura, realizzato nuovi impianti, un laghetto di riciclaggio dell’acqua piovana, gli uffici, grazie a una convenzione con l’Azienda sanitaria locale. In attesa che l’intera area dell’ex Antonini rinasca attraverso il piano di riqualificazione ideato anche in vista della nuova Provincia di Monza e Brianza, i Sommozzatori sono oggi a tutti gli effetti i guardiani di una vasta parte dell’ex ospedale, dove il degrado impera da tempo, tra un patrimonio arboreo vasto e di pregio. Quel verde che ha smesso da decenni di alleviare il disagio psichico dei pazienti ricoverati, ma può ancora essere la cura per il disagio sociale di molti lavoratori inseriti nella cooperativa.

I Sommozzatori sono oggi un’impresa sociale che opera su un ampio territorio, in relazione con diversi enti pubblici e privati. Si occupano di manutenzione di aree pubbliche, realizzazione di parchi e giardini, manutenzione di aree boscate, cura di campi sportivi, trattamenti antizanzara, pulizia di parchi da rifiuto, ma anche produzione di piante e fiori e progetti di educazione ambientale. Unire l’aspetto sociale alle competenze tecniche è stata la carta vincente: oggi i lavoratori della cooperativa hanno poco da invidiare alle realtà private. Raggiunto l’alto livello di professionalità e consolidati i percorsi di inserimento, oggi la sfida è un’altra: il nuovo disagio sociale. I rapporti con i servizi sociali dei Comuni evidenziano infatti sempre più il cambiamento delle situazioni soggettive di disagio.