I numeri del femminicidio in ItaliaGli studenti “ci mettono la faccia”

Centoventi donne uccise nel 2012. Erano state 84 nel 2005, 101 nel 2006, 107 nel 2007, 113 nel 2008, 119 nel 2009, 127 nel 2010 e 120 anche nel 2011. Dopo l'iomicidio di Antonia Stanghellini a Bernareggio, ecco i numeri del femminicidio. E l'impegno dei più giovani.
Omicidio a Bernareggio, donna uccisa in casa dal marito immagine

Bernareggio – Centoventi donne uccise nel 2012. Erano state 84 nel 2005, 101 nel 2006, 107 nel 2007, 113 nel 2008, 119 nel 2009, 127 nel 2010 e 120 anche nel 2011. Sono i dati raccolti dalle cronache, dalle statistiche delle organizzazioni – come Telefono rosa o White Matilda – e riportati dalle agenzie: l’Italia infatti solo a metà dicembre ha approvato un decreto legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa per la prevenzione e il contrasto alla violenza domestica e sulle donne. Approvato, ora deve passare al vaglio di Camera e Senato. Un’urgenza dopo che la proposta di legge sul femminicidio (che prevede l’aggravante dell’ergastolo) è slittata alla prossima legislatura.

E dopo che le cronache hanno fatto registrare l’ennesimo caso di violenza su una donna: Antonia Stanghellini, 47 anni di Bernareggio e uccisa dall’ex marito. Ma secondo l’Istat una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni è stata colpita, nell’arco della propria vita, dall’aggressività di un uomo, e nel 63% dei casi alla violenza hanno assistito i figli. Le donne più colpite sono quelle comprese nella fascia 16-24 anni.
Per questo in campo sono scesi gli studenti e hanno deciso di “Metterci la faccia”: una pagina facebook e un hashtag per Twitter (#iocimettolafaccia) per postare una foto accompagnata dal messaggio. È la campagna contro la violenza sulle donne promossa nei giorni scorsi dalla Rete degli Studenti Medi e dall’Unione degli Universitari: «Chiediamo e vogliamo vivere in una società che tuteli i diritti di tutti e non permetta più di lesionare la dignità altrui. Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari ribadiamo ancora una volta il nostro appoggio alle donne di “Se non ora Quando?” che dal 13 febbraio 2011 non hanno ancora smesso di lottare».