Giornata del "Timone" a Oreno

Giornata del "Timone" a Oreno

Vimercate – La ragione, la fede e l’informazione. In una parola: Il Timone, il mensile di formazione apologetica, che quest’anno ha spento le sue prime dieci candeline. Nato da un’idea di Gianpaolo Barra, attuale direttore, la rivista ha saputo nel tempo conquistare fette sempre più ampie di consensi, riuscendo a radunare le firme più conosciute della stampa cattolica, tutte insieme, tutte in un unico giornale. Punto di forza è sempre stato proprio quell’aggettivo: apologetica. «Il Timone corrisponde a esigenze di un cattolicesimo connotato da una forte identità – spiega Marco Invernizzi, uno dei redattori – e che utilizzi il metodo apologetico, cioè un utilizzo della ragione come strumento di difesa della fede».
Oggi il mensile, che è nazionale, conta sull’affetto di oltre diecimila abbonati in tutta Italia, e una tiratura di circa quindicimila copie. A fare la parte del leone è la Lombardia, che da sola raggruppa circa un terzo degli abbonati. «Ci sono ancora certe zone del nostro Paese che non sono ancora state raggiunte dal nostro giornale – continua Invernizzi – ed è proprio a queste che ci dobbiamo rivolgere».
Importante vetrina annuale è la Giornata del Timone, la festa nazionale che da quattro anni a questa parte chiama a raccolta tutti gli abbonati, gli amici e i curiosi, negli spazi accoglienti e deliziosi della cascina La Lodovica, a Oreno di Vimercate. Millecinquecento, circa, i visitatori attesi anche per l’edizione 2009, in programma oggi, sabato 23, a partire dalle 10.
Un’occasione di festa ma anche di incontro profondo. Ogni anno, infatti, Il Timone assegna un premio, il «Defensor Fidei», a chi ha saputo distinguersi per gesti di autentica promozione del cattolicesimo. Molti i nomi prestigiosi premiati negli anni passati: da vescovo di Hong Kong, Zen Ze-Kiun, nel 2006 a Lech Walesa, l’anno seguente fino a il vescovo iracheno Louis Sako, premiato nel 2008. Quest’anno sarà la volta di padre Thomas Chellan, sacerdote indiano perseguitato dai fanatici induisti.
Sarah Valtolina