Foibe ed esodo degli istriani:libro di De Pace e mostra

«L'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra», testimonianze di cittadini monzesi (editore Bellavite): è il libro di Umberto De Pace. L'autore lo presenta sabato 11 alle 21, alla sala della cultura di Vedano al Lambro, a conclusione della mostra su «Fascismo Foibe Esodo».
Foibe ed esodo degli istriani:libro di De Pace e mostra

Monza – Una pagina poco conosciuta della storia di Monza riemerge grazie al libro di Umberto De Pace «L’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra», testimonianze di cittadini monzesi (editore Bellavite). L’autore ne parlerà sabato 11 alle 21, alla sala della cultura di Vedano al Lambro, in via Italia 15, a conclusione della mostra su «Fascismo Foibe Esodo», promossa dall’assessorato comunale all’Istruzione e alla Cultura.

La mostra, aperta al pubblico già sabato 4 e domenica 5, è in questi giorni visitata dagli alunni delle sei classi di terza media dell’Istituto scolastico comprensivo «Giovanni XXIII» di Vedano. Sarà aperta anche sabato 11 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 17.30. La sera, l’incontro con Umberto De Pace, «raccoglitore di storie» per sua stessa definizione: ha raccolto in un volume le vicende e le situazioni del campo profughi allestito in Villa Reale, a Monza, che ospitò gli esuli da Istria, Fiume e Dalmazia.

La mostra e la serata sono il contributo del Comune di Vedano alla celebrazione del «Giorno del ricordo», ricorrenza in calendario il 10 febbraio, data stabilita da una legge approvata nel 2004. Otto anni fa si cominciò a dare spazio al ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo di 250mila italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, territori occupati dall’esercito comunista jugoslavo, artefice di inaudite violenze contro gli italiani. Vengono stimate in 15mila le vittime delle foibe e delle deportazioni, uccise per il solo fatto di essere italiane: soprattutto nella primavera del 1945, vennero gettate dai partigiani del maresciallo Tito nelle cavità naturali, particolarmente presenti nel territorio giuliano-dalmata, cavità dette, appunto, foibe.

«Vengono esposti fatti e documenti storici, in maniera equilibrata», ha spiegato l’assessore comunale all’Istruzione e alla Cultura, Selene Dirupati, nell’inaugurare la mostra alla sala della cultura di via Italia 15. La mostra è stata realizzata dalla fondazione «Memoria della deportazione» che aderisce all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, con il patrocinio della Presidenza del consiglio regionale della Lombardia. ma.s.