Milano – Missione compiuta per Roberto Formigoni a poche ore dal suo 63esimo compleanno. Il candidato del centrodestra ha infatti stravinto la sfida con Filippo Penati e si è conquistato il quarto mandato consecutivo alla guida del Pirellone, posizione che lo stesso Formigoni ha definito seconda solo alla presidenza del Consiglio. Le proporzioni del successo di Formigoni, ampiamente annunciato, sono significative: il presidente uscente – quando sono state scrutinate 8000 sezioni su 9200 – ha ottenuto il 56,37%, lasciando il candidato del Pd al 32,94%, mentre Savino Pezzotta, alfiere dell’Udc, si è fermato al 4,79%.
Il dato politico più rilevante in Lombardia è legato alla competizione interna al centrodestra, con la Lega Nord, che ha raccolto grandi consensi in tutto il settentrione, ma che non ha sorpassato il Pdl, confermatosi primo partito della regione, con il 31,7% delle preferenze. La Lega si è assestata al 26,74%, risultato notevolissimo, ma ancora quattro punti al di sotto del partito di Berlusconi. Sul fronte del centrosinistra, invece, il Pd ha ottenuto il 22,4%, l’Italia dei Valori il 6,1%, l’Udc il 3,9%. A proposito dei risultati della Lega, Formigoni ha commentato che “sono degli alleati e gioisco per il loro risultato e mi sembra che non ci sia più spazio per la sinistra. Un centrodestra più forte sarà la politica che piace ai nostri cittadini”.
Andrea Gibelli, vicepresidente in pectore della Regione ed esponente della Lega, ha sottolineato che “il rapporto con il Pdl cambia” perché “il, risultato ci investe di grande responsabilità e ne terremo conto”. Quello che è certo è che il ministro della Difesa Ignazio La Russa non dovrà mangiare l’ormai celebre “asino vivo” con cui aveva promesso di banchettare in caso di sorpasso del Carroccio. “I cittadini – ha commentato Formigoni – evidentemente apprezzano le riforme che abbiamo fatto in questi anni”.
“Abbiamo vinto – ha poi aggiunto – nonostante lo stop alle nostre liste per oltre una settimana che ci ha penalizzato. E non è un caso che l’astensione più alta sia stata registrata proprio in Lombardia: la sentenza della corte d’Appello ha lasciato sconcertato l’elettore”. Un altro dato politico interessante riguarda la città di Milano, che Formigoni ha definito “insieme a Mantova è uno dei punti di debolezza del Pdl in Lombardia” mentre Penati parla nel capoluogo di “un risultato molto favorevole. Dopo 15 anni di governo della destra – ha aggiunto Penati – i milanesi bocciano la Moratti e Formigoni non supera il 50%”.
Il confronto con i risultati delle precedenti consultazioni – a ben guardare – non evidenzia grandi variazioni ma, sia da destra sia da sinistra, sembra arrivare un segnale di disagio bipartisan nei confronti dell’amministrazione di Letizia Moratti. Penati, comunque, ha anche annunciato che non si candiderà per la poltrona di sindaco alla prossima tornata elettorale del 2011. Sono molto soddisfatto di questo risultato importante – ha commentato il candidato dell’Udc Pezzotta-. Bisogna tener presente che siamo piccoli, siamo da soli e abbiamo fatto una campagna contro dei colossi. Siamo usciti bene, anzi meglio se pensiamo alla sfida che avevamo di fronte. Abbiamo dovuto scalvare l’Everest”.
Vittorio Agnoletto, candidato dei partiti di sinistra, ha invece parlato di una sconfitta indubbia per il suo movimento, fermatosi intorno al 2%. In Lombardia anche il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo non ha sfondato e si è fermato poco sopra il 2%.