E adesso pizza, birra e rock’n’rollA Vimercate tre giorni di Rockeat

Tre giorni di ''Rockeat'' a Vimercate: un nuovo festival di tre giorni per pizza, birra e musica ad alta qualità. Ideato da Marco Locatelli con Pulp, Brainstorm e Ghost agency, occuperà l'area feste di via degli Atleti da venerdì 31 agosto a domenica 2 settembre.
E adesso pizza, birra e rock’n’rollA Vimercate tre giorni di Rockeat

Vimercate – Già, sembra facile. Sembra facile mettere insieme un festival che passa sotto l’etichetta pizza, birra e rock and roll. Perché, dice Marco Locatelli, poi la musica finisce per essere di qualche band improvvisata, la birra quella spillata a fiumi e che sa di poco, la pizza quella tirata fuori dal freezer. Con ingredienti che sembrano il lavoro di un’enigmista o in arrivo da chissà dove. Eh no, Rockeat è un’altra cosa, o almeno così si presenta: è un festival di musica, birra e pizza che ha come minimo comune denominatore la qualità. Quella della musica selezionata da Pulp, Brainstorm e Ghost agency, della birra prodotta dal caratese Menaresta, dal monzese Carrobiolo e dall’Orso verde di Busto Arsizio e last but not least dalla pizza di Giulia e Marco Locatelli, ovvero il Paradiso della pizza di Vimercate. Eccolo lì: Rockeat, tre giorni di cibo e rock and roll ad alto valore aggiunto all’area feste di Vimercate (via degli Atleti) da venerdì 31 agosto a domenica 2 settembre. Con qualche complice in più, come il gruppo di acquisto solidale Pane e rose e la gelateria Cool di Concorezzo e Monza. «Il punto di partenza è stato proprio il classico format pizza, birra e musica, ma con l’idea di trasformarlo in qualcosa di importante e di qualità, aperto a tutti – racconta Marco Locatelli – E allora abbiamo coinvolto alcune realtà che si occupano di musica e abbiamo chiesto loro di collaborare, così come abbiamo fatto con altri amici che si occupano di cibo o di birra. Ciascuno fa quello di cui è capace e lo fa al meglio». Come chi (proprio Marco Locatelli) per fare una pizza seleziona gli ingredienti a uno a uno. E allora il pomodoro arriva dall’Agro Sarnese e il taleggio è a latte crudo, la verdura arriva almeno in parte dall’azienda agricola Il gelso di Mezzago e le acciughe direttamente da Cetara. Così come la bresaola è bresaola vera e la fanno a Chiavenna e il prosciutto cotto è naturale, senza polifosfati né altro e lo produce il salumificio Lenti di Santena. Ma la lista è lunga, e la pizzeria – che per il festival vuole anche dare un nuovo volto al più semplice dei pasti, il panino – la srotola tutta con tanto di indirizzi sul proprio sito web. La pizza con la carta d’identità. Poi, naturalmente, c’è la musica, concerti gratuiti per l’intera rassegna. Venerdì con i Seditius, gli Antares e gli Svetlanas per altrettanti live (dalle 18.30); poi sabato primo settembre Horrible porno stuntmen, Slick Steve and the gangsters, Hilf e Rockin monster, sempre tutti dal vivo, con dj set a seguire di Andy Fisher (dalle 16.30); e domenica per chiudere apertura alle 11 per poi iniziare a giocare alle 14 con il laboratorio ”Musicart” dedicato ai bambini e proseguire dalle 18 alle 20.30 con ensemble di percussioni e cover acid jazz e funk, e contemporaneamente aperitivo targato gruppo di acquisto solidale “Pane e Rose”. Infine Voodoo sound club dal vivo. Per il primo anno può bastare, ma poi chissà. «Sì, se funziona abbiamo come obiettivo di renderlo un appuntamento annuale e di farlo crescere, alzando di volta in volta l’asticella» aggiunge Locatelli, che intanto prepara una sorpresa: la pizza del festival, che si chiama Rockeat e che, per ora, ha una ricetta segreta. «Ma sarà fortemente legata al territorio. Anzi, sarà una pizza dall’identità brianzola».
Massimiliano Rossin