Concorezzo – “Il crocefisso non si tocca”. E’ lo slogan che, sabato e domenica, ha accompagnato la raccolta di firme organizzata dalla Lega Nord in piazza Della Pace a Concorezzo e che è stato sostenuto dai duecento che si sono fermati al banchetto. La decisione del Carroccio di scendere in campo per difendere il simbolo della religione cattolica era arriva dopo la recente sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo che ha accolto il ricorso di una donna finlandese che ne chiedeva la rimozione dalle scuole italiane.
«Rimuovere i crocefissi dalle classi dei nostri ragazzi – ha spiegato Mauro Capitanio, vicesindaco di Concorezzo – significherebbe rinunciare ad una parte della nostra cultura, della nostra tradizione, di quello che oggi siamo. Una rinuncia che nessuno di noi intende accettare».
Giovedì scorso, in consiglio comunale, il tema del crocefisso aveva diviso maggioranza e opposizione. Il capogruppo del centrosinistra, Antonio Lissoni, aveva chiesto di modificare, per alleggerirne i toni, la mozione presentata dal capogruppo del Pdl, Edoardo Teruzzi, contro la sentenza di Strasburgo. Alla fine di un lungo dibattito sul regolamento del consiglio che ha portato a vivaci botta e risposta tra Lissoni e il sindaco Riccardo Borgonovo, il leader della minoranza ha abbandonato l’aula. La mozione era passata con i soli voti della maggioranza.