Droga e ‘ndrangheta in famigliaArresti anche a Desio e Seregno

Desio-Seregno – “Affari di famiglia”: droga e ‘ndrangheta. E la Brianza è ancora coinvolta. Arresti anche a Desio e Seregno tra i 24 complessivi che lunedì hanno portato allo smantellamento di due organizzazioni distinte dedite al traffico e allo spaccio di droga. A coordinare le operazioni i carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese.

Già 57, da luglio a gennaio, le persone finite in carcere. Lunedì mattina un altro strascico dell’operazione, che ha visto impegnati un centinaio di militari, ha eseguito altre 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Milano, Anna Maria Zamagni. Arresti a San Donato Milanese, Abbiategrasso, Corsico, Desio, Lodi, Seregno e Vigevano.

A Desio,  i militari hanno bussato alla porta di L.B., 48 anni, residente in via Milano. Secondo l’accusa, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, sarebbe legato a traffici di cocaina e scambiava spesso droga, almeno 5 grammi per volta, col leader dell’organizzazione, John Buongiorno, finito anche lui dietro le sbarre. Il desiano avrebbe avuto comunque un ruolo non di primo piano nell’organizzazione.

“Affari di famiglia” parte da lontano, dal 2008 quando fu arestato Giacomo Labate, spacciatore al dettaglio di San Donato Milanese. La punta dell’iceberg che permise di individuare due famiglie dedite allo spaccio di stupefacenti che operavano in città: una aveva a capo John Buongiorno, 42 anni. Controllava con i congiunti, tutti residenti nello stesso stabile, lo smercio di cocaina e hashish. Un giro d’affari stimato tra il mezzo chilo e il chilo di cocaina a settimana. A finanziare l’attività, nonostante fosse agli arresti domiciliari da sei mesi, Omar Lanzillotta.

L’altra famiglia coinvolta, gli Esposito-Saponaro: al vertice, Anna Saponaro, coadiuvata dal marito e dal figlio. Coinvolti poi “cani sciolti” che rifornivano entrambe le famiglie. Come Francesco Orazio Desiderato, 36 anni, secondo gli investigatori affiliato alla cosca calabrese Mancuso di Vibo Valentia, e Domenico Carbone, 49 anni, residente a Buccinasco ma domiciliato a Zelo Surrigone, nel Milanese. Nella casa di quest’ultimo trovati due chili e mezzo di cocaina in una borsa-frigo.