Desio – Fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Soprattutto mai fidarsi dei parenti acquisiti. E’ un po’ questa la lezione che hanno dovuto imparare le vittime siciliane di una truffa messa a segno da un desiano. L’uomo, un 39enne, ha provato così vendergli due auto a prezzi scontatissimi.
Automobili che avrebbero dovuto essere imbarcate al porto di Genova per arrivare a Palermo e che non sono mai neppure uscite dall’autosalone, mentre i 5.000 euro inviati come caparra sono stati prontamente incassati dall’autore della truffa. Per questo reato, Massimiliano V., è stato condannato in contumacia a sette mesi e 150 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali dal Giudice del tribunale di Desio, Maria Francesca Chiuri.
La sentenza è stata emessa martedì mattina, in assenza dell’imputato di cui non si sa più nulla da tempo. Davanti al giudice Chiuri c’erano però i querelanti che hanno ricostruito la vicenda e che hanno raggiunto Desio dall’assolata Alcamo Marina, cittadina balneare in provincia di Trapani. I fatti risalgono a ben sei anni fa, quando le vittime del raggiro conoscono il desiano nell’estate del 2002, quando gli viene presentato come il fidanzato di una loro lontana cugina.
L’amicizia scatta immediatamente e dopo pochi giorni i parenti siciliani, nel parlare, fanno sapere che sono in procinto di cambiare auto. A questo punto il desiano si offre come mediatore per l’acquisto, in una concessionaria del nord, di un’Audi A 3 e di una Mercedes a prezzi molto convenienti perché auto aziendali a chilometri zero. A dicembre del 2002 si concretizzano le trattative, nel frattempo il brianzolo è rientrato a casa e chiede che gli vengano inviati come caparra dei vaglia del valore di circa 2.500 euro l’uno.
I vaglia vengono regolarmente incassati tant’è che il desiano telefona in Sicilia e ringrazia, assicura poi che le macchine arriveranno direttamente a Palermo entro la fine di gennaio del 2003, ma è una bufala. Inutili risulteranno i tentativi dei truffati di mettersi in contatto con chi li ha presi in giro, anche il fidanzamento con la lontana cugina è ormai finito. Del 39enne non si sa più nulla.
Al settembre del 2003 l’uomo risultava essere detenuto nel penitenziario di Baion, in Francia. Recentemente era stato cercato a casa della madre a Desio, ma l’uomo era risultato irreperibile. Sempre durante il dibattimento di martedì è stata ipotizzata una sua detenzione in Spagna, situazione che dovrà essere ora accertata dagli uffici della cancelleria. Durante le fasi conclusive del processo, il Pm ha chiesto una condanna a due anni, il giudice ha però accolto le istanze della difesa che ha invece chiesto il minimo della pena prevista per legge.
I.Ba.