Desio, quattro volte sotto i ferriFamiglia chiede 400mila euro

Desio, quattro volte sotto i ferriFamiglia chiede 400mila euro

Desio – Sotto i ferri per quattro volte nel giro di un mese. Ora chiede 400mila euro di risarcimento all’azienda ospedaliera. Sarà quasi sicuramente aggiornata, l’udienza prevista per venerdì prossimo, che vede un chirurgo dell’ospedale di Desio imputato di lesioni personali colpose. Il procedimento penale, nelle mani del giudice Maria Francesca Chiuri, subirà con ogni probabilità uno slittamento a causa dello sciopero degli avvocati penalisti. Nella seduta di venerdì è prevista la deposizione da parte dei consulenti nominati dal pubblico ministero e dei consulenti della difesa.

A denunciare sia il chirurgo sia l’Azienda Ospedaliera è stata la famiglia di F.P., 70 anni, residente a Nova Milanese. L’uomo, nel maggio del 2005, era stato sottoposto ad un intervento chirurgico presso il nosocomio cittadino. Asportazione delle colecisti. L’operazione viene effettuata regolarmente, l’intervento apparentemente sembra riuscito ma il pensionato, nei giorni immediatamente successivi, continua a manifestare dei dolori. Si sente particolarmente stanco e manifesta sintomi febbrili.

Il chirurgo che lo aveva operato lo visita, ma continua a ritenere che sia tutto sotto controllo e fa sapere ai familiari del paziente che deve essere lui a trovare la forza di reagire. Il novese viene così dimesso dopo alcuni giorni, ma il suo stato di salute non migliora. La febbre è persistente, i dolori addominali pure. L’anziano si rivolge al suo medico di base che gli prescrive una cura antibiotica, sembra funzionare, ma non è così. Il 30 maggio sempre il medico curante si accorge di un gonfiore dell’addome e rimanda l’uomo dal chirurgo che lo ha operato. Per il medico dell’ospedale non ci sono anomalie. La situazione precipita rapidamente, il giorno dopo l’anziano viene sottoposto a radiografia, il primo giugno è di nuovo ricoverato in reparto dove vengono eseguite due Tac.

Alle 18,30 del primo giugno viene operato una seconda volta, qualche giorno dopo è necessario intervenire una terza volta per asportare un calcolo biliare sedimentato. Ma anche questo intervento non è risolutivo e il 7 giugno 2005, il poveretto è nuovamente sotto i ferri. L’anziano riesce a superare l’ennesima operazione, ma riporta gravi problemi da qui la denuncia dei familiari e l’avvio delle indagini che hanno poi portato alla formalizzazione dei capi di imputazione.

Gli avvocati di parte civile hanno chiesto come risarcimento dei danni materiali e morali una cifra pari a 400.000 euro, una richiesta che potrà essere presa in considerazione nel proseguo del processo.
Ivan Bavuso