Monza – Colpo di scena a ventiquattrore dall’apertura dei seggi. Lo scudocrociato sparisce dal simbolo della Democrazia cristiana, alleata con il centrodestra sia in Brianza che a Milano. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato a maggio dall’Udc contro la sentenza del Tar della Lombardia che aveva ammesso il logo presentato dalla formazione guidata a livello nazionale da Giuseppe Pizza.
La Prefettura ha quindi dovuto ristampare in tutta fretta le schede elettorali che oggi saranno distribuite nei seggi delle due province: la nuova versione contiene un simbolo su fondo azzurro che non può essere confuso con quello dell’Udc.
«Il problema è serio e va imputato solo alla irresponsabilità della Dc – commenta Mimmo Pisani, l’aspirante presidente della nuova Provincia della coalizione formata da Udc e Gente di Brianza – Pizza ha giocato fin dall’inizio sull’equivoco con l’unico obiettivo di sottrarci voti. Eppure sono ormai molte le sentenze che affermano che non può disporre dello scudocrociato con la scritta Libertas. L’ultima della Cassazione ha concesso l’autorizzazione ad utilizzarlo solo a chi ha una rappresentanza in Parlamento, quindi a noi».
Il candidato ricorda di aver sollevato la questione subito dopo la pubblicazione delle liste: «L’ho detto perfino a un dibattito in televisione – spiega – in quel frangente Dario Allevi ha replicato che il nostro ricorso sarebbe caduto nel vuoto e che le elezioni si sarebbero svolte senza problemi. A suo parere sarebbe finito tutto in una bolla di sapone, come già in occasione della presenza irregolare della formazione di Cicciolina alle comunali di Monza nel 2002».
Intanto c’è chi fa notare che il centrodestra ha cercato di giocare la carta del simbolo contestato della Dc solo dove non è sicuro di vincere, quindi in Brianza e a Milano e non a Brescia dove è certo del successo finale.
Domani dunque i monzesi troveranno, come primo logo dello schieramento guidato da Allevi non il tradizionale scudocrociato, ma uno simile e molto più piccolo, su fondo azzurro. Data la scarsità di tempo a disposizione per la distribuzione del materiale scrutatori ed elettori dovranno dimostrare un minimo di attenzione per evitare di votare con le schede stampate in prima battuta, diventate carta straccia.
Monica Bonalumi