Dal divieto di sosta all’arrestoCondannati cinesi clandestini

Le indagini sull’auto sequestratasmascherano il pirata della strada

Brugherio – Quattro arresti, tutti a carico di cittadini cinesi, tre dei quali clandestini. È questo il bilancio dell’intervento di mercoledì della polizia locale, partito poco dopo le 9 del mattino con una contravvenzione per un furgone parcheggiato malamente in mezzo alla strada, mentre il conducente acquistava cerotti nella farmacia di via Monza. Un servizio di viabilità che ben presto si è trasformato in un’operazione di polizia, battezzata “Operazione goniometro” proprio per evidenziare i 360 gradi dell’intervento. Nell’abitacolo del furgone cassonato, gli agenti hanno individuato due cinesi che attendevano il conducente. Lui è C.B., classe 1981, regolare e dipendente di una grossa azienda di Monza che opera nel settore import-export.

Stavano parlando proprio con il conducente gli agenti brugheresi quando hanno sentito i rumori provenire dal retro del mezzo. Dentro hanno trovato altri cinque cinesi, seminascosti tra materassi, generi alimentari, vestiti, come se vivessero proprio lì. La convinzione è stata subito che si trattasse di manodopera a basso costo, reclutata tra clandestini e magari tenuta a pagare qualcosa al “caporale” (si suppone il conducente) per poter lavorare a stipendi da fame. Sul mezzo anche due mazze da baseball. Nei paraggi sono stati fermati altri tre orientali che attendevano di essere recuperati dal furgone fino a un numero di dodici persone scremato poi fino a quattro con l’esclusione degli stranieri regolari.

Il conducente è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre tre degli altri cinesi sono stati arrestati per violazione della normativa sull’immigrazione, avendo già avuto l’ordine d’espulsione del questore. Pare infatti che un sessantenne abbia precedenti per violenza carnale e un altro per rapina, tentato omicidio e sequestro di persona. Per quest’ultimo, processato per direttissima giovedì come gli altri, è stata confermata l’espulsione ma con divieto di rientro in Italia per almeno 10 anni. Gli altri due clandestini hanno patteggiato 5 mesi, mentre al conducente è stato imposto l’obbligo di firma fino al 14 aprile data che la difesa è riuscita ad ottenere per approfondire.

L’accusa di favoreggiamento sarà probabilmente contestata dalla difesa, per l’assenza di prove che dimostrino un guadagno di C.B. dal trasporto dei clandestini. Il comandante della locale Pierangelo Villa ha espresso la sua soddisfazione e il sindaco Maurizio Ronchi gli ha fatto eco, annunciando che costerà il comando di un gabinetto di polizia scientifica per identificare impronte digitali e documenti senza dover ricorrere alla questura e ai suoi tempi.
Federico Berni
Valeria Pinoia