Monza- Per i suoi cinquant’anni, che compirà in settembre, si è regalata la partecipazione alla più prestigiosa delle maratone, quella di Boston, togliendosi lo sfizio di chiudere con il riscontro cronometrico di 3h30’50”, ventesima nella sua categoria. Stiamo parlando di Rita Serra, casalinga monzese con l’hobby della corsa, tra le protagoniste della gara dello scorso 16 aprile. «Dire che sono soddisfatta è poco -ha commentato-. Io amo soprattutto le prove a contatto con la natura, ma due anni fa ero stata stimolata a questo progetto da Paolo Galimberti, il presidente dell’Atletica Monza. Il vulcano islandese ci aveva messo poi lo zampino, costringendoci a rinunciare, ma il desiderio era rimasto e stavolta ho colmato la lacuna». La kermesse si è svolta in condizioni non ideali: «Il caldo era intenso e gli organizzatori ci avevano addirittura sconsigliato la partenza, promettendoci il pettorale gratis il prossimo anno. Ho voluto tentare e l’esperienza è stata bellissima. Per tutti i quarantadue chilometri del percorso, il pubblico ci ha fatto ala ed i ristori frequenti ci hanno facilitati. La fatica è stata parecchia, perché abbiamo affrontato continui saliscendi, tra cui la cosiddetta salita spaccacuore a metà tracciato, ma tutto è filato per il meglio».
P. Col.
Da Boston all’Africa neraRita, casalinga maratoneta
Rita Serra, casalinga monzese con l'hobby della corsa, per i suoi cinquant'anni che compirà in settembre si è regalata la partecipazione a una tra le più prestigiose maratone, quella di Boston. Ma non è la sua prima esperienza.