Cornate, Pedemontana promette: «Non costruiremo il cavalcavia»

Cornate, Pedemontana promette: «Non costruiremo il cavalcavia»

Cornate d’Adda – Via Manzoni: una manciata di villette oscurate da un cavalcavia e un’attività produttiva da demolire. È il bilancio provvisorio del progetto definitivo di Pedemontana sul Comune di Cornate d’Adda. Per i residenti è stato un brusco risveglio dalla speranza di sopravvivere al cantiere senza troppi disagi. Nei disegni definitivi è previsto un innalzamento dell’autostrada, necessario per attenersi ad alcuni vincoli dell’ipotetico progetto della ferrovia, e di conseguenza di tutta la via.

La paura – Uno scenario sconfortante: le auto che sfrecciano a pochi passi dalle finestre, un paio di metri sopra i giardini, per non parlare delle innumerevoli difficoltà d’accesso alle abitazioni. Per questo martedì pomeriggio i vertici di Pedemontana e una rappresentanza di Regione Lombardia si sono dati appuntamento al 68 di via Manzoni: Fabio Terragni, presidente della società, Umberto Regalia direttore generale e l’assessore regionale ai Trasporti Fabio Cattaneo si sono trattenuti più di un’ora a Cornate, ascoltando gli sfoghi, le perplessità, le richieste dei residenti, visitando la ditta Mpr, che verrà demolita, ripercorrendo, mappe alla mano, il tracciato dell’autostrada. «In pratica io dovrei avere Pedemontana a sinistra – spiega angosciato Marino Mafficini, un residente – di fronte a me un muro alto sei metri per proteggermi dal cavalcavia. Vivrò in una specie di buca. A questo punto sarebbe stato meglio essere espropriati, anche perché se un domani dovesse arrivare anche la Gronda ferroviaria, quanto varrà casa mia? Oltretutto non ho nemmeno più modo di uscire, a meno di andare a invadere con una terza strada la proprietà dei miei vicini». Cioè il giardino di Gianni Antonio, la cui abitazione dista poco più di cinque metri dalla strada. «Dal mio balcone vedrò solo auto che passano» sospira.

La promessa
– Al termine del sopralluogo, qualche speranza è arrivata dalle parole dell’assessore regionale Cattaneo, che ha promesso ai residenti di fare il possibile per rendere più vivibile via Manzoni nel dopo-Pedemontana. «Ci impegneremo per abbassare il livello di autostrada e ferrovia, così da eliminare il problema del cavalcavia – ha spiegato –. Mantenere via Manzoni a livello vorrebbe dire garantire gli accessi alle case, il collegamento della frazione, la ciclabile». Sembra ormai più che certo invece che nel destino della Mpr, specializzata in materiali per pavimenti, ci sia la demolizione. «È come trovarsi catapultati in un brutto sogno» ha confidato la titolare ai suoi “ospiti”. «Quello che possiamo fare – le ha risposto Terragni – è cercare di sfruttare al meglio il tempo che abbiamo prima dell’apertura dei cantiere».
Letizia Rossi