Cornate, due morti in MasterplastIndagini chiuse, verso il processo

Cornate, due morti in MasterplastIndagini chiuse, verso il processo

Monza – Chiuse le indagini sulla tragedia della Masterplast di Cornate d’Adda, la fabbrica in cui il 16 aprile 2008, persero la vita due operai, il quarantasettenne di Oreno Raimondo Casati, e il collega Moussa Compaore, 27 anni, immigrato dal Burkina Faso in Brianza, investiti in pieno dall’esplosione di un macchinario al quale stavano lavorando. A firmare l’avviso di fine indagini, è stato il pm Giordano Baggio, della procura di Monza. Gli indagati per omicidio colposo plurimo (non ci sono conferme sul numero esatto, anche se all’epoca dell’apertura del fascicolo erano state iscritte quattro persone, il titolare e i soci) hanno venti giorni di tempo per presentare al pm eventuali memorie difensive, o per chiedere di essere ascoltati da questo.

Quasi scontata la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, una volta scaduto il termine, anche se la possibilità del processo potrebbe essere scongiurata nel caso gli indagati scelgano un rito alternativo, come per esempio il patteggiamento in fase di indagini preliminari. Solitamente, in questi casi di processi per morti sul lavoro, la possibilità di accedere al patteggiamento (ed essere condannati con una pena più mite) viene comunque subordinata al perfezionamento del risarcimento nei confronti delle famiglie delle vittime. L’orenese Raimondo Casati, e il suo collega Compaore, che abitava a Casatenovo, entrambi operai, stavano lavorando ad un macchinario utilizzato nello stabilimento di Cornate per la trasformazione della plastica.

Verso le cinque del pomeriggio, l’apparecchio aveva dato i primi segni di malfunzionamento. I due, in compagnia di uno dei figli del titolare, stavano cercando di capire le cause di quella anomalia, quando, come una vera e propria bomba, la macchina è letteralmente esplosa, scagliando in ogni direzione frammenti di metallo, trasformati in proiettili. Investito al volto il giovane africano; sbalzato con violenza estrema contro una putrella il brianzolo Casati. Per loro non c’è stato nulla da fare. Solo lievi ferite, per il terzo uomo presente. Drammatica la scena dell’incidente, con il proprietario sotto shock, così come il figlio rimasto coinvolto nell’esplosione. Sul posto un gran dispiego di mezzi, dai vigili del fuoco, alle ambulanze, oltre ai molti mezzi dei carabinieri. Una folla commossa, aveva partecipato ai funerali di Casati, celebrati da Don Marco Caraffini nella chiesa di San Michele, a poche decine di metri dall’abitazione dove era cresciuto l’uomo, che viveva ancora in quella casa con l’anziana madre.
Federico Berni