Cornate d’Adda – Servirebbe un miracolo, e un miracolo natalizio, per salvare la Imco FreeNet, la Wtc e le altre aziende del gruppo Balzarini di via Guido Rossa. Il cui destino ha ormai virato verso il fallimento, dopo mesi di attese febbrili, di lotta, di speranze, per salvare quell’ottantina di dipendenti del complesso industriale cornatese. E c’è amarezza nelle considerazioni finali dei sindacati. Perché Imco FreeNet e le altre erano aziende per nulla colpite dalla crisi, prima che a maggio si aprisse davanti a loro il baratro, con gli arresti dei Balzarini, finiti al centro di un’indagine della Guardia di finanza per un’evasione fiscale milionaria.
Perché nonostante il dramma abbia colpito ottanta persone e altrettante famiglie – molte delle quali residenti in paese – «Non abbiamo mai visto nessuno», dice Antonio Castagnoli, Fiom Cgil. E si riferisce all’amministrazione comunale di Cornate d’Adda. Servirebbe un miracolo, qualcuno disposto a rilevare le aziende, dopo che la trattativa, con l’interlocutore delle ultime settimane, un imprenditore del mantovano, si è bruscamente interrotta su un balletto di numeri che i sindacati hanno ritenuto inaccettabile e per nulla garanzia di serietà.
«Mercoledì abbiamo parlato con gli amministratori e a oggi non ci sono più spazi per un’eventuale procedura di cessione. Ormai è tutto pronto per portare le due società al fallimento, che verrà chiesto per Imco al tribunale di Bergamo, per Wtc a Milano», spiega Antonio Castagnoli. Questi i fatti degli ultimi giorni, dopo settimane di intense consultazioni per salvare il salvabile. E al di là del miracolo – che può avvenire solo durante le feste, perché l’istanza di fallimento dovrebbe essere presentata subito dopo l’Epifania – ormai c’è tempo solo per le ultime riflessioni su quel che è stato fatto. E non.
«Spiace perché tutto dipende da scelte scellerate – dice Castagnoli – operate fino a maggio, quando sono state messe in strada ottanta persone, tra Mgg, Imco, Wtc e tutto l’indotto». Ci sono le famiglie dei dipendenti, di quelli che hanno protestato, manifestato e nel caso di Wtc presidiato notte e giorno per settimane l’azienda occupata. E poi quelle che avevano ordinato prodotti (perlopiù casalinghi) del marchio Balzarini, e che probabilmente non saranno mai recapitati. «Famiglie che hanno pagato le rate senza avere mai la merce».
Nel triste panorama di via Guido Rossa – dove se il Natale non porterà il miracolo verrà smantellato tutto il comparto Balzarini – resta un altro rammarico. «Non abbiamo mai visto l’amministrazione – conclude Antonio Castagnoli – nessuno si è mai affacciato alla nostra porta. Eppure molti tra coloro che hanno perso il lavoro in questa vicenda risiedono sul territorio di Cornate d’Adda. Siamo rimasti colpiti in modo negativo per questo».
Letizia Rossi