Concorezzo – Niente da fare. Alla città di Concorezzo non verrà riconosciuto alcun indennizzo per i danni subiti lo scorso agosto a causa del nubifragio. Il 5 agosto scorso, violenti scrosci d’acqua insieme con grossi chicchi di grandine si erano abbattuti sulla cittadina brianzola creando non pochi disagi e molti danni: via Libertà e la zona del centro si erano ritrovate sommerse da diversi centimetri di acqua piovana e il plesso scolastico di via Ozanam era stato invaso dalle infiltrazioni.
«Regione Lombardia – si legge in una nota prodotta dal municipio di piazza della Pace – ha comunicato il non riconoscimento dello stato di emergenza per i gravi danni subiti in città a causa del violento nubifragio con grandine che si è abbattuto sulla zona il 5 agosto scorso, con la conseguente impossibilità che chi ha subito danni possa richiedere e ricevere un contributo economico a copertura delle spese affrontate per il ripristino di attività e funzioni».
Ma con quali motivazioni il Pirellone ha respinto la richiesta legittima della giunta guidata da Riccardo Borgonovo? Nella lettera inviata dalla Regione al comune nei giorni scorsi, si sottolinea che «nel caso concreto, l’evento meteorologico in questione non presenta caratteristiche tali da giustificare il ricorso alla procedura di cui all’articolo 5 della legge numero 225 del 1992». Così tutti coloro che avevano segnalato al Comune i danni subiti dalla grandine e dall’acqua, rimarranno a bocca asciutta.
«Nel prendere atto della comunicazione di Regione Lombardia, non posso che esprimere il mio disappunto e ribadire questo forte auspicio affinché esso venga recepito nelle sedi istituzionali preposte», ha commentato Borgonovo. Che ha aggiunto: «La nostra città, insieme con quelle limitrofe di Monza, Villasanta, Arcore e Brugherio, ormai da anni dimostra, statisticamente, di essere tra le più colpite della zona da eventi di calamità naturale. Nell’ultima estate, tra luglio e agosto sono stati ben tre gli episodi di nubifragio, due dei quali particolarmente violenti».
Oltre a questo il sindaco non esclude che in futuro lo stesso ente locale possa dotarsi di strumenti finanziari utili a fronteggiare momenti di post emergenza ambientale. «Se fossi nelle condizioni – dichiara – creerei un fondo comunale speciale per le aziende da attivare in questi casi di calamità. Purtroppo, il bilancio non me lo consente». Solo per la sistemazione degli edifici pubblici danneggiati il comune ha sborsato più di 100mila euro.
Lorenzo Merignati