Concorezzo e il giallo AcquaworldL’acqua non basta, resta a secco?

Concorezzo – Sembrava un caso chiuso. Tanto che, nei giorni scorsi, la società proprietaria di Acquaworld, il parco acquatico che sorgerà in via La Pira entro il 2011, aveva mandato raffiche di comunicati per rassicurare la cittadinanza: «E’ nostra intenzione – avevano garantito i vertici dell’azienda – rendere l’approvvigionamento idrico del parco acquatico autonomo dalla rete comunale di distribuzione, perforando un nostro pozzo di emungimento di acqua potabile in grado di erogare circa 43 metri cubi all’ora (12 litri al secondo). Dal pozzo campione già realizzato si è accertata una portata costante di 40 litri al secondo, abbondantemente sufficiente a soddisfare qualsiasi esigenza». Da un incontro che si è tenuto mercoledì mattina alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici, Innocente Pomari, i tecnici di Alsi e Amiacque, però, le preoccupazioni avanzate nelle scorse settimane dal capogruppo della lista civica, Roberto Brambilla, sono risultate tutt’altro che infondate.

«La situazione è preoccupante e la soluzione a tutt’oggi non c’è – ha spiegato in consiglio comunale Pomari –. Per la realizzazione dei pozzi i tempi sono lunghissimi ed è ancora tutto da vedere in che modo è possibile reimmettere l’acqua contenente cloro nella rete fognaria». La questione ha aperto nel corso dell’assise cittadina una polemica tra l’assessore e l’ex sindaco Antonio Lissoni, la cui amministrazione firmò la convenzione con Acquaworld. «Perché – ha chiesto Pomari – in sede di convenzione non è stato affrontato il problema dell’approvigionamento idrico? E poi, sulla viabilità, da dove si accederà all’impianto?». Immediata la replica di Lissoni: «Per la viabilità – ha detto il leader del centrosinistra – l’accesso doveva arrivare dalla nuova rotonda del Malcantone la cui realizzazione sembrava imminente. Per quanto riguarda l’autonomia idrica non nego che possa essere stata una lacuna dei tecnici». E il caso, intanto, è ancora aperto.
e.c.