Meda – La sala civica comunale come il Pantheon di Roma: alle 22.30 abbassa la serranda e tutti a casa. A prescindere dal tipo di spettacolo, sia esso una presentazione di poesie o una mostra. Sembra una barzelletta o il riflesso in salsa brianzola di quanto successo a Roma nelle scorse settimane, quando i custodi del Pantheon hanno chiuso i battenti cinque minuti prima della fine del concerto: «E’ l’ora di chiusura, tuttu fuori», avevano detto. La notizia ha fatto il giro d’Italia tra la disapprovazione generale per un comportamento poco rispettoso di un evento culturale. A riprendere l’argomento è il direttore di Medinforma.info, il portale di liberi cittadini di Meda.
Un fatto simile a quello della capitale «è successo nelle saletta Ugo Elli della sala civica Radio- spiega Corrado Marelli- quasi al termine della presentazione delle poesie di Cristina Balzaretti di settimana scorsa. Alle 22.30 si è presentato l’addetto incaricato della chiusura dei locali e ha invitato i presenti a liberare la sala. La notizia forse non farà il giro del mondo, come è accaduto per l’analogo comportamento degli addetti alla chiusura del Pantheon a Roma, ma è sicuramente giunta fino a Verano Brianza e dintorni, da dove provenivano molti degli spettatori presenti (Cristina Balzaretti è veranese). Daremo così modo ai brianzoli di apprezzare la precisione svizzera dell’applicazione degli orari nei locali comunali della nostra città».
Ad occuparsi di questo compito è da qualche settimana una cooperativa di Seregno, “Il Ponte”, che manderà anche nelle prossime occasioni un addetto per la chiusura della sala civica, così come accadrà anche per parchi e altri locali comunali. «Non dovrà più succedere – commenta l’assessore alla Cultura Luca Santambrogio – e anch’io personalmente sono rimasto basito da questo fatto, tanto che sono andato personalmente a riprendere l’addetto che non credo verrà più mandato a Meda per mansioni di questo tipo. Ho ovviamente sentito la cooperativa che si occupa del servizio e ho chiesto loro di mandare quanto meno persone che comprendano che cosa si sta svolgendo all’interno dei locali comunali. Non è possibile che alle 22.30 si spengano le luci. Se l’orario concordato non viene rispettato, si deve comunque permettere a chi sta presentando di terminare il proprio lavoro. Un conto è se la manifestazione si protrae oltre la mezzanotte. Ma così non ha proprio senso. Sicuramente non succederà più…».
Elena Sandrè