Cesed, buco da sette milioniSalta l’assemblea dei soci

L'assemblea era stata convocata per liquidare la cooperativa. Il «rosso» era sconosciuto ai 200 soci-lavoratori che vedono sempre più a rischio tfr e quota sociale. L'intervento della Digos
Cesed, buco da sette milioniSalta l’assemblea dei soci

Monza– Un buco da 7 milioni di euro. È esploso drammaticamente il fallimento della Cooperativa Cesed, che gestiva appalti per il sostegno alla disabilità e ad attività sociali per enti come i comuni di Monza e di Albiate, oltre che al Consorzio Desio Brianza che fa capo ai comuni di Desio, Cesano Maderno, Varedo e Muggiò.
Un debito vertiginoso, sconosciuto a 200 soci-lavoratori. Un buco impressionante che mette in discussione i diritti dei lavoratori relativamente alla liquidazione del Tfr e della quota sociale, che ammonta a un migliaio di euro, nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi del presidente Alberto Maffioletti che – in un’intervista rilasciata a il Cittadino di Monza e Brianza – aveva garantito «la corretta conclusione del rapporto di lavoro». 
Martedì 8 febbraio 2012 si sarebbe dovuta svolgere l’assemblea dei soci, convocata per la liquidazione della società e per definire il passaggio ad una nuova cooperativa creata ad hoc. All’appuntamento di Milano si sono presentati quasi tutti i 200 soci-lavoratori e il consiglio di amministrazione è sembrato spiazzato. «La direzione – hanno raccontato alcuni educatori che erano a Milano – prima ha cercato di sviarci, mandandoci ad un indirizzo sbagliato, poi ha provato a porre resistenza per impedirci di entrare ad ascoltare l’assemblea». Probabilmente il cda non si aspettava una partecipazione di massa. «A quel punto il cda – ha aggiunto una lavoratrice – ha deciso di annullare la convocazione con la scusa che non era possibile verificare chi poteva e chi non poteva partecipare alla stessa. L’amministratore Alberto Maffioletti se ne è andato portandosi via i libri legali della cooperativa impedendo così di potere ugualmente svolgere l’assemblea». Non prima di avere fatto intervenire la Digos, ma ormai il vaso di Pandora era già stata scoperchiato. A mediare con la polizia e a farsi garante per i lavoratori c’era l’avvocato dell’associazione San Precario, che ha una sede anche a Monza. L’avvocato ha suggerito ai lavoratori di presentare una denuncia alla Guardia di Finanza per il buco di 7 milioni di euro, e poi di rivolgersi a Inps e ai fondi di garanzia per la liquidazione del Tfr.