Carate – Ieri sera la giunta ha dato il via libera al progetto preliminare per la nuova scuola elementare, che farà parte integrante della gara per l’assegnazione dell’intervento di costruzione del nuovo plesso tra le vie Rivera e Moscatelli. Il progetto è stato portato martedì sera sul tavolo della commissione Territorio dove, a distanza di una settimana dall’infuocata seduta che aveva visto su fronti opposti maggioranza e opposizione, l’assessore Paolo Bertacco ha comunicato alcune modifiche che vanno incontro alla minoranza. Recepite le critiche sull’area individuata per il parcheggio, la nuova zona di sosta è stata individuata dalla parte opposta, senza più necessità di attraversare la strada. Il Comune contatterà la Curia per poter realizzare gli stalli nel lotto di sua proprietà che confina con quello comunale individuato per la scuola. Accolto anche il suggerimento di realizzare porte-finestre per le aule al primo piano, che avranno così uno sbocco diretto sul giardino: l’indicazione sarà richiesta nella progettazione definitiva. «E questo – così l’assessore Paolo Bertacco – a riprova che la nostra posizione è tutt’altro che preconcetta». Restano le altre diversità di veduta: «Siamo persuasi – così Francesco Paoletti, capogruppo Pd – che la nuova scuola sarà più bella e meglio costruita di quella di Gaggioli che andrà a sostituire, ma siamo convinti che è come se stessimo spendendo soldi per una nuova casa che per molti aspetti ha gli stessi problemi della vecchia». Il tempo scuola è cambiato molto negli anni e per l’opposizione il nuovo plesso, senza atri e con corridoi più stretti di quelli della Gaggioli, non guarderebbe al futuro. Troppo bassa, inoltre, la previsione di 80 alunni in più dei 270 oggi frequentanti la Gaggioli, sui quali è stata disegnata la nuova scuola. Non così per la maggioranza, che conferma la bontà delle previsioni della popolazione scolastica futura e delle dimensioni del plesso, e rigetta la proposta dell’opposizione di acquisire i terreni accanto al lotto comunale, per un progetto più vasto. Non ci sono i soldi, e non ci sono i tempi, visto che l’area fa capo a otto diverse persone.
a.br.