Carate, incontro sul fiume Lambro”E’ stato l’uomo a minacciarlo”

Carate, incontro sul fiume Lambro”E’ stato l’uomo a minacciarlo”

Carate – «Il Lambro di per sé è una risorsa. Lo è stato per secoli, perché ha dato lavoro alla valle, e lo è ancora oggi, per chi ama vivere nel bello. Siamo stati noi che abbiamo minacciato fiume». Parola di Daniele Giuffrè, responsabile per il Parco Valle Lambro del deflusso delle acque della diga di Pusiano, relatore dell’incontro informativo “Il Lambro: risorsa e/o minaccia” organizzato dalla Protezione civile della Provincia per fare il punto suo metodi di gestione delle ondate di piena dei corsi d’acqua dell’alta Brianza. Dopo le piogge di metà agosto, che hanno causato allagamenti nelle zone densamente urbanizzate della Brianza e dell’hinterland milanese, le componenti del “sistema Protezione civile” si sono riunite per confrontarsi sulla prevenzione e avere maggiore coscienza e consapevolezza dello stato dei 285 chilometri quadrati del Lambro che va dal triangolo lariano a Monza. I ripetuti e impetuosi eventi di pioggia tra l’11 e il 15 agosto scorso (si verificano una volta ogni cento anni) hanno mandato in crisi le rogge e le Bevere, più che il bacino del fiume. In attesa della realizzazione di vasche di laminazione capaci di intercettare le acque che oggi non si è in grado di contenere, «possiamo solo difenderci – ha detto il sindaco Marco Pipino, che ha colto l’occasione per presentare il progetto del centro operativo di Protezione civile che sorgerà in via Marengo – migliorando la collaborazione tra Comuni ed enti competenti nella gestione dell’emergenza». «Il sistema del bacino del Lambro è fallace e a rischio esondazione – così Giuffrè – mentre quello della Protezione civile è un sistema di sicurezza di cui avremo sempre bisogno, anche quando ridurremo il rischio di esondazioni». È intervenuto alla serata anche l’assessore provinciale Luca Talice, che ha voluto ringraziare i volontari della protezione civile «che anche a Ferragosto, sottraendo tempo alle famiglie e agli affetti, si sono dati da fare. A chi abita lungo l’asta del fiume chiedi pazienza: capisco le loro preoccupazioni e stiamo cercando di risolvere i loro problemi».
Alessandra Botto Rossa