Carate, 25enne in manetteDroga per 18milioni di euro

Carate – Abita a Carate uno degli albanesi arrestati dagli uomini del Comando provinciale di Firenze della Guardia di Finanza, che hanno dato esecuzione a 32 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di componenti di un sodalizio criminoso, composto principalmente da cittadini albanesi appunto, che ha importato in Italia oltre 100 chilogrammi di cocaina. Si tratta di un giovane di 25 anni, regolarmente in Italia. Le misure cautelari hanno interessato varie provincie italiane, ossia Firenze, Prato, Carrara, Brescia, Modena, Bergamo, Vicenza, Roma e Monza. Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dalla procura della Repubblica di Milano con l’ausilio della Direzione centrale per i servizi antidroga, sono state rivolte ai vertici di un’organizzazione criminale che aveva la sua sfera di operatività in tutto il centro-nord Italia.

L’organizzazione criminale. Il sodalizio criminale nel tempo si è distinto non solo per le sue capacità operative e per la sua rete di relazioni (anche internazionali) ma anche per il carisma dimostrato dai capi, che hanno sempre gestito con efficienza e grande fermezza tutte le operazioni. Le fasi più importanti a livello investigativo sono state l’individuazione precisa delle rotte usate per portare lo stupefacente in Italia, il riscontro delle modalità di trattamento e spaccio della droga e la decifrazione del linguaggio usato nelle conversazioni telefoniche tra i vari esponenti della banda. I componenti del sodalizio criminale utilizzavano infatti un linguaggio criptico per timore di intercettazioni o comunque per sfuggire a possibili interventi delle forze dell’ordine. Il continuo scambio di schede telefoniche ha portato, durante le indagini, a circa 130 utenze intercettate.

La droga anche ingerita. La droga arrivava nel nostro Paese principalmente dal nord Europa e dalla Spagna, occultata su automobili o autoarticolati. I corrieri erano sempre preceduti da staffette che controllavano il carico, a partire dal momento di acquisto sino a quello finale della vendita a persone che si occupavano dell’immissione sul mercato della droga. In alcuni casi sono stati usati anche i cosiddetti “ovulatori”, persone di origine sudamericana che fungevano da corrieri ingerendo numerosi ovuli.

18 milioni di euro. Complessivamente si è proceduto al sequestro di 101,514 kg. di cocaina (il valore della sostanza stupefacente, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 18 milioni di euro), 6.400 euro in contanti 23 autovetture e quattro autoarticolati. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Antonella Crippa