Burago Molgora – Gli amici piangono la scomparsa di Matteo La Nasa. In particolare quelli dell’Us Buraghese, la squadra in cui ha militato da quando aveva otto anni. Lo staff tecnico e il presidente Giuliano Raimondi che gli hanno voluto dedicare una serie di scritti. «Dire addio a un amico – hanno scritto i compagni di squadra – non è mai facile, soprattutto quando il destino te lo ha strappato via troppo presto. Matteo era un ragazzo unico nel suo genere, esuberante, estroverso, allegro e con tanta,tanta voglia di vivere. Ce lo ha dimostrato fino all’ultimo, dopo aver lottato per più di un anno una battaglia che, sembrava persa fino in partenza».
Il presidente Raimondi ha invece espresso il suo cordoglio con queste parole: «A bordo campo tifavo e ti incitavo fin da quando eri un pulcino, poi allievo e juniores, sempre con il tuo sguardo timido e quel sorriso gentile».

E i suoi allenatori, i preparatori tecnici insieme con tutti coloro che si sono occupati della sua salute sportiva hanno voluto dedicargli parole altrettanto dense di emozioni. «Davanti alla morte di un giovane – hanno avuto modo di scrivere – si fatica a trovare un senso. Tutto è dolore e vuoto senza alcuna speranza.Ciao,Matteo,arrivederci.Non ti dimenticheremo mai».

Nei giorni scorsi i vertici della società calcistica hanno consegnato alla famiglia La Nasa la maglietta di Matteo quale segno di riconoscimento e di vicinanza. Una storia già vissuta per Germano Rossi, presidente dell’associazione vittime della strada: anche lui come i genitori La Nasa ha perso un figlio, che ha militato per anni proprio nella Us Buraghese.
«Sono andato a trovare la famiglia – ha detto Rossi – dicendogli che, in qualsiasi momento, potranno fare affidamento sulla nostra esperienza tecnica, ma soprattutto sulla nostra vicinanza umana».