Brugherio – «All’inizio mi ero invaghita di lui, poi ha iniziato a picchiarmi, mi obbligava a prostituirmi». È ancora spaventata al ricordo di quei giorni e di quell’uomo, il macedone Kuitim Kurpali, 31 anni, a processo davanti alla Corte d’Assise di Monza assieme al connazionale Gazmen Kurpali, 37. L’accusa per loro è di aver segregato e fatto prostituire sui viali di Monza, Concorezzo, Agrate e Brugherio due donne, una ragazza ucraina e una albanese, che sono state sentite mercoledì davanti ai giudici. Il processo si svolge col rito abbreviato. La prima donna ha detto di essersi in un primo momento di essersi invaghita di Kuitim (che da lei si faceva chiamare “Jimmy”), con il quale aveva allacciato una relazione sentimentale. «Mi aveva chiesto di prostituirmi, perché avevo bisogno di soldi, dopo le prime volte, era diventato un obbligo, altrimenti erano botte».
Di tenore diverso la testimonianza dell’altra donna, che ha cercato di scagionare il coimputato, raccontando di essere legata all’uomo da una rapporto sentimentale, e di prostituirsi per libera scelta. Una versione che secondo l’accusa, tuttavia, si spiegherebbe con lo stato di prostrazione psicologica in cui sono ridotte queste ragazze. I due macedoni erano stati arrestati a settembre dell’anno scorso nell’ambito dell’operazione “Strade pulite”, condotta dai carabinieri, che aveva portato all’esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti avevano scoperto un gruppo che comprendeva anche gli autisti che accompagnava le donne in strada.
L’organizzazione di malavitosi dell’est reclutava le prostitute, le portava in Italia, procurava loro documenti falsi per evitare possibili guai con le espulsione. Una volta sistemate in vari alloggi, case affittate regolarmente, vivevano segregate e sorvegliate a vista dagli aguzzini, che tenevano buona parte dei loro incassi. Kuitim Kurpali, fino a poche settimane fa a piede libero per problemi di salute, è stato arrestato in esecuzione di un ordine di cattura europeo chiesto nei suoi confronti dalle autorità albanesi. Probabilmente verrà estradato dopo la conclusione del processo, che è stato rinviato a novembre per le conclusioni.