Brugherio, donna rapina bancaarmata di un coltello da cucina

Brugherio – “Datemi i soldi o ammazzo qualcuno” e quel coltello da cucina sbandierato minacciosamente lasciava intendere che la possibilità c’era. Così, il personale dell’Unicredit di via Tre Re ha consegnato almeno le monete, spiegando che le casse temporizzate avrebbero impedito di accedere alle banconote. È accaduto oggi, mercoledì, intorno alle 15.

La filiale dell’istituto di credito era aperta da poco e tra i clienti è entrata anche una donna sui 40 anni, con occhiali da sole nel pieno del temporale, scaldacollo nero e un cappellino con la visiera calata sulla fronte. Ha aspettato il suo turno allo sportello e quando si è trovata davanti all’operatore ha estratto il coltello, pronunciando frasi minacciose. Dall’altra parte del banco, una donna atterrita e prossima allo svenimento. Che fosse vero o meno, alla rapinatrice è stato spiegato che le casse erano temporizzare e che l’unica cosa che potevano fare era consegnare le monete metalliche. Una borsa piena, alla fine dell’operazione, che la sconosciuta si è portata via a piedi, uscendo dalla filiale per un bottino che, ancora in fase di conteggio, potrebbe essere anche di alcune migliaia di euro.

Immediato l’allarme ai carabinieri che, in pochi minuti, sono sopraggiunti a sirene spiegate dalla stazione di via Dante. Non hanno dovuto cercare molto, perché la donna, ancora a piedi, aveva compiuto solo qualche centinaio di metri nelle vie centrali della città. Gli uomini dell’Arma l’hanno arrestata e portata in caserma dove lei non ha saputo pronunciare altro se non qualche frase sconclusionata. Pare che la quarantenne abbia qualche problema psicologico che giustificherebbe lo sprovveduto gesto, compiuto senza alcuna strategia. Resta il fatto che il coltello da cucina, in mano a una persona dall’equilibrio fragile, avrebbe potuto portare anche a una tragedia, se fosse intervenuto anche solo un banale intoppo.

Peraltro sembra che la donna avesse già compiuto una simile impresa lo scorso 21 aprile, prendendo di mira, quella volta, la cartoleria di via Italia, a pochi passi dalla chiesa e anche dalla filiale dell’Unicredit. Dopo l’arresto e le formalità di rito, la brugherese è stata condotta presso il carcere di Monza.