Brugherio, chiede aiuto al sindacoPoi spacca un vetro a pugni

Brugherio, chiede aiuto al sindacoPoi spacca un vetro a pugni

Brugherio – Il fatto passa alla cronaca come un episodio di danneggiamento di un bene pubblico, con tanto di denuncia inevitabilmente spiccata dai carabinieri della stazione locale. Ma questa volta dietro non c’è tanto un atto di vandalismo, quanto il dramma della disoccupazione che sta colpendo duramente anche in città, giovani al primo impiego come padri di famiglia. Ed è proprio un padre di famiglia l’uomo che mercoledì, nel pomeriggio, è uscito dal municipio sferrando un pugno contro la vetrata del gabbiotto del custode, mandandola in frantumi e rischiando di ferire se stesso e il dipendente comunale.

Ha 42 anni, una moglie e dei figli, abita in città, e da anni cerca un lavoro stabile come muratore o operaio, senza risultati. Esasperato dai mille rifiuti, mercoledì ha deciso di rivolgersi al sindaco Maurizio Ronchi e si è presentato nel suo ufficio, intorno alle 15.30. In sua compagnia un amico che vive una situazione analoga. Al primo cittadino la coppia ha chiesto un aiuto. Il sindaco ha ascoltato, poi ha spiegato di non potere far molto altro che ritirare i curricula e riservarsi di avvisare in caso di novità. Quando sono usciti dall’ufficio non hanno dato segni di nervosismo, ma poi, in quei pochi metri che separano la scrivania di Ronchi dall’ingresso del municipio, la rabbia e la delusione devono aver preso il sopravvento. Il 42enne si è fermato un attimo davanti al gabbiotto e in un dialetto meridionale pare abbia detto “se non fai il matto nessuno ti ascolta”.

Pochi secondi dopo ha sferrato un violento pugno al vetro mandandolo in frantumi che solo per miracolo hanno schivato il custode, seduto al suo posto. «Poi se n’è andato – ha raccontato il dipendente comunale – e qui sono arrivati gli agenti della polizia locale e i carabinieri di Brugherio. Quelle due persone le avevo già viste 15 giorni fa, quando sono venute in Comune per parlare con l’assessore al lavoro». La fine della storia ha avuto come scenario la caserma di via Dante dove il brugherese è stato denunciato per danneggiamento. Il diretto interessato non ha voluto raccontare la sua storia, ma si è limitato ad esprimere il suo rammarico dicendo che “non è stato un gesto volontario, sono dispiaciuto io per primo. Non trovo lavoro, questo è un momento di difficoltà, vorrei stare tranquillo e dimenticare questa storia”.
Valeria Pinoia