Vedano al Lambro – Aumenta l’Imu sulla seconda casa: Vedano al Lambro si è accodato agli altri Comuni brianzoli che, costretti dalle casse vuote, in settimana hanno rivisto le aliquote. Non c’erano alternative, spiegano dalla maggioranza, se si vogliono mantenere i servizi sociali e gli interventi per anziani e disabili. Critiche invece dalla minoranza che ha votato contro il provvedimento presentato venerdì in consiglio comunale. Invariata l’Imu sulla prima casa e relative pertinenze, fissata allo 0,5 per cento, viene invece ritoccata dallo 0,9 all’1 per cento l’aliquota per tutte le altre tipologie di fabbricati (seconde case, negozi, capannoni).
«Non aumentiamo a cuor leggere le tasse, ma vogliamo mantenere inalterati i servizi, specialmente quelli diretti alle fasce deboli della popolazione – ha detto il sindaco Renato Meregalli, che ha anche la delega al Bilancio e ai Tributi – Contiamo di introitare 230mila euro per far quadrare i conti. Gli aumenti delle bollette e del prezzo delle benzina, anche i Comuni li pagano. In più, è noto che metà dell’Imu su altri fabbricati è incassata dall’ente locale, ma va poi girata allo Stato. Per non parlare dei drastici tagli al trasferimento di fondi statali che abbiamo subìto».
Inascoltati i consiglieri di minoranza. «Meno male che non avete toccato l’Imu sulla prima casa – ha commentato Blasigh (Polo per Vedano), che ha anche proposto di applicare aliquote differenziate per le seconde case sfitte rispetto a quelle affittate – Però, ora andate a incidere ancora di più sui negozianti, categoria già tartassata da imposte e balzelli».
Aumenta l’aliquota Imu per la seconda casa e per tutti gli immobili che non sono prima casa (negozi, uffici, capannoni, depositi) anche a Desio. L’aliquota passa dallo 0,9% previsto (già superiore alla base dello 0.76%) allo 0,98%. L’amministrazione comunale intende così recuperare quel ‘buco’ che si è creato, a causa delle previsioni sbagliate sulle entrate derivanti dal gettito. «All’appello mancano 850 mila euro» ha spiegato il vicesindaco e assessore al bilancio Lucrezia Ricchiuti. Resta invariata invece l’aliquota per la prima casa, ferma allo 0.4%. Gli aumenti su tutto ciò che non è prima casa sono stati votati anche a Bernareggio, dove la giunta ha ritoccato al rialzo per salvare i servizi sociali.
Autunno più salato a Correzzana col consiglio comunale che giovedì ha deliberato l’aumento delle aliquote. «Sono in imbarazzo e in difficoltà a presentare questa variazione, perché sono ben conscio della situazione di crisi, che si sta vivendo – ha esordito il sindaco Andrea Zanone Poma – ma purtroppo non si può fare altrimenti per far quadrare i conti». Infatti le previsioni del gettito Imu per il Comune secondo il Ministero si attesterebbe sui 373mila euro, mentre secondo l’amministrazione la cifra si dovrebbe aggirare intorno ai 330mila euro. A tutto ciò bisogna sommare un nuovo taglio di trasferimenti di circa 160mila euro: l’Imu sulla prima casa quindi passa al 4,5 per mille mentre per le altre case all’8,55 per mille.
Utilizzare i margini di manovra consentiti dalla legge per differenziare le diverse tipologie di immobili e ”pesare” l’impatto sui contribuenti. E’ la filosofia che sta dietro alle aliquote Imu scelte dalla giunta e approvate dal consiglio comunale di Limbiate nella seduta di martedì.
Per l’abitazione principale si è optato per una percentuale dello 0,45% e non dello 0,40%. Assimilate alla prima casa saranno anche le abitazioni sfitte di proprietà di anziani in casa di cura e di persone residenti all’estero, le abitazioni Aler e Iacp. A spiegare le ragioni è Angela Ripamonti, assessore al Bilancio. «Con l’aumento dello 0,05% il Comune incasserà circa 400mila euro in più, cifra che verrà utilizzata per la ristrutturazione degli edifici scolastici». Per gli altri fabbricati l’aliquota è allo 0,96%
A Macherio l’assessore al bilancio sta verificando se aumentare l’Imu per coprire un buco di 200mila euro causato da una errata previsione di incasso di oneri di urbanizzazione.
Mentre Agrate conferma quanto già deciso in primavera: bloccata alla base dello 0,4 percento la prima abitazione, rialzo allo 0,86 per le seconde case e altri fabbricati. Gli agratesi tirano un sospiro di sollievo.