Bosco querce o Pedemontana?All’attacco Pd, Sel e Legambiente

Bosco querce o Pedemontana?All’attacco Pd, Sel e Legambiente

Seveso – Non passa in Regione Lombardia la mozione sul Bosco delle Querce presentata dai consiglieri Chiara Cremonesi, Giuseppe Civati ed Enrico Brambilla. Una mozione con cui, i consiglieri di Sinistra ecologia e libertà e del Partito democrato hanno tentato di impegnare la giunta Formigoni ad attivarsi con i ministeri competenti al fine di rivedere il progetto di Pedemontana in ottemperanza alle prescrizioni del Cipe che si era espresso contro eventuali sbancamenti di terreno all’interno dell’oasi ecologica.

La bocciatura della mozione ha creato non poche perplessità tra gli ambientalisti, ma ha anche fatto emergere quelle che sono le reali prospettive riguardanti il tracciato di Pedemontana. La realizzazione del tracciato dell’autostrada, infatti, è il vero oggetto della contestazione. Per evitare che venga smosso il terreno all’interno del Bosco delle Querce, terreno interessato dalle bonifiche della diossina seguite al disastro dell’Icmesa, Cremonesi, Civati e il consigliere Brambilla, chiedevano il mantenimento dell’attuale raggio di curvatura nel tratto di Milano Meda che passa dai comuni di Barlassina, Seveso e appunto Meda.

Ma sia l’assessore regionale Raffeele Cattaneo, sia, i consiglieri del Pdl e della Lega Nord, Roberto Alboni e Massimiliano Romeo, hanno tacciato la mozione come strumentale: «I progetti definitivi approvati dal Cipe hanno la forza della legge, e né l’assessore regionale, né il predidente, né l’intera giunta sono in grado di modificare le decisioni del Cipe – ha spiegato Cattaneo –. Non c’è mai stata la volontà di fare altro di diverso dal mettere in atto tutte le azioni necessarie volte a tutelare l’ambiente e la salute pubblica, anche nel caso di sbancamento».

Anche Roberto Alboni ha commentato la discussione in Regione: «Si è chiesto di evitare lo sbancamento del Bosco delle Querce, ma forse è il momento di dire qual è la verità: pur con la realizzazione di Pedemontana di fatto il progetto prevede l’espansione del Bosco delle Querce in due ambiti ad ovest del polmone verde esistente, con la previsione di ulteriori due parchi uniti da una pista ciclabile, ma soprattutto va sottolineato che le aree ccone le vasche di diossina non verranno toccate. Si tratta quindi di strumentalizzazioni e allarmismi infondati». Per Massimiliano Romeo: «Cattaneo è stato chiaro. Il progetto non si può rivedere, è inutile strumentalizzare questo dato. Si tratta di un’opera che ha avuto la compatibilità ambientale. Il Bosco delle Querce verrà Lambito e non attraversato: resterà quindi il cuscinetto di verde tra le abitazione e le aree più colpite dalla diossina»

Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, non è soddisfatto della risposta istituzionale che, in sede di Consiglio regionale, è stata data in merito alla mozione presentata dalla Cremonesi, Civati e Brambilla, riguardante la modifica del tracciato di Pedemontana, una modifica chiesta al fine di non intervenire in modo invasivo nel “Bosco delle Querce”. «Siamo alle solite. Le parole pronunciate non dovrebbero lasciare troppi dubbi. Di fatto si andrà a intervenire su un’area speciale legata ad elementi di rischio – ha spiegato Di Simine – e questo solo perché non si vuole che su un tratto di autostrada si viaggi a 120 chilometri orari piuttosto che a 130». Il problema alla modifica del tracciato, ormai diventato definitivo, sta proprio qui. Mantenere il vecchio raggio di curvatura della Milano-Meda che diventerà Pedemonta in prossimità proprio del Bosco delle Querce, comporterebbe percorre quella sezione di autostrada a dieci chilometri in meno rispetto al tracciato attualmente previsto.

«Su Pedemontana abbiamo sempre avuto un atteggiamento collaborativo. Ma di fronte a queste risposte istituzionali, irresponsabili e poco rispettose del territorio, valuteremo quali azioni giuridiche potremo ora intraprendere ». Per Di Simine, un’area simbolo di un avvenimento drammatico a cui si è data una risposta importante come quella di creare un’oasi naturalistica, dovrebbe essere un fiore all’occhiello della Regione e non un problema.
Ivan Bavuso