Biassono pro Abruzzo: vestiti, cibi ma anche peluche per i più piccoli

Biassono – L’appello on line lanciato questa mattina dai ragazzi della parrocchia di Biassono, sul social network Facebook, e il passaparola tra i cittadini, ha richiamato molte persone che si sono precipitate presso l’oratorio maschile di via Umberto I, portando tutto ciò che potevano per aiutare le vittime del terremoto.

Nel giro di un’ora, dalle 16 alle 17, sono stati raccolti molti generi alimentari di prima necessità, una decina di scatole colme di vestiti, maglioni, pile, felpe, 2 sacchi di peluche per i più piccoli, interi pacchi di pannoloni per gli anziani, una rete per letto, lenzuola, una decina di pacchi colmi di scatolame. La raccolta continua fino a stasera.

Serve di tutto, vestiti per coprirsi, giacche, scarpe, generi alimentari, offerte in denaro, coperte e quant’altro. Dalle 20 in avanti, si comincerà a caricare i due camper e le due macchine messe a disposizione della diocesi dell’Aquila, che partiranno alle 5 del mattino. Un camper attrezzato rimarrà fisso in aiuto della diocesi e in particolare dell’Arcivescovo Monsignor Giuseppe Molinari.

Sei persone, volontari della protezione civile “Franco Raso” di Macherio-Sovico, partiranno insieme a don Alberto Fossati, giovane diacono da due anni all’Aquila, e fratello di Riccardo, volontario della protezione civile. Il giovane don Alberto, classe 1973, animatore spirituale del movimento laicale TR (testimoni del Risorto), movimento appartenente alla famiglia Salesiana, è tornato dai genitori e dal fratello, residenti in via Nino Bixio a Biassono, ieri sera alle 23.

Mentre si trovava sul treno che da Roma giungeva a Milano, con il braccio destro dolorante a causa di una trave caduta durante la notte del terremoto, ha cominciato a fare diverse telefonate agli amici, alle associazioni, alla parrocchia per chiedere aiuto. "La risposta al mio appello, è come mai avrei potuto pensare – fa sapere don Alberto – un grazie alla protezione civile, alle famiglie di Biassono e in particolare alla famiglia Calloni che ha messo a disposizione la loro macchina, alla parrocchia che ha donato dei soldi che farò giungere all’arcivescovo".

Un grazie va a tutti i biassonesi che hanno portato materiale, al gruppo missionario e al gruppo Unitalsi e a tutte le associazioni che continuano a dare il loro aiuto prezioso. Non è rimasto più nulla dopo il disastro, la casa del clero, la curia, la cattedrale, non vi è più la Chiesa per poter celebrare la messa,racconta don Alberto. Si è scatenato l’inferno, macerie ovunque, i ricordi sono stati distrutti insieme alle case, ora, bisogna ripartire da zero, ricostruire tutto da capo.

"Ho deciso di ripartire subito per l’Aquila, perché qui ci sono le mie radici, la mia famiglia, ma giù c’è la mia diocesi, la mia gente. Devo tornare per condividere con loro le tante speranze, le fatiche e il dolore – continua don Alberto – il timore è che, passato l’entusiasmo del momento, quando i media non ne parleranno più, tutto verrà dimenticato, ma la parrocchia di Biassono ha dimostrato che dal “puro commuoversi” si può passare al “vero muoversi”, e questa è la Pasqua più bella".