Besana – «Salumieri dal 1862» afferma orgogliosamente la scritta sul marchio. La storia, però, finisce qui per i troppi debiti: per la Lavorazione prodotti alimentari Viganò srl, infatti, l’alternativa è tra il fallimento e il concordato giudiziale. L’attività dell’unità produttiva di Besana era ferma dal 20 giugno. I dipendenti sono 13, 11 operai e due impiegati. A gennaio erano ancora 15. «Se l’azienda non avesse licenziato due lavoratori – ha spiegato questa mattina Gian Enrico Longoni, segretario Fai Cisl Brianza, nel corso di una conferenza stampa – i dipendenti rimasti avrebbero avuto diritto alle agevolazioni che spettano appunto alle imprese con 15 addetti: grazie alla mobilità, qualcuno avrebbe maturato i diritti per la pensione. Così, invece, ci sarà solo la cassa integrazione in deroga a zero ore».
Si sta dunque consumando l’ultimo atto per lo storico e prestigioso salumificio fondato nel cuore del capoluogo besanese, in via Pietro Ponti. La cassa integrazione in deroga sarà l’anticamera della chiusura definitiva dell’attività alimentare di lavorazione carni. Fulmine a ciel sereno anche per l’amministrazione comunale, che in queste settimane aveva avuto i primi incontri con la proprietà. Spiega l’assessore al Commercio, Ermo Gallenda, che ha convocato per giovedì i gioranlisti per fare il punto della situazione: «Faremo tutto il possibile perché i dipendenti non perdano il loro lavoro, anche se non sarà facile intervenire».
Alcuni giorni fa gli assessori della neo-giunta Gatti avrebbero dovuto incontrare le parti coinvolte nel piano di recupero dell’immobile, adottato in uno degli ultimi consigli comunali della giunta Cazzaniga. Incontro saltato all’ultim’ora.«Appena insediati – conferma l’assessore all’Urbanistica, il vicesindaco Davide Cereda – abbiamo contattato gli operatori del Salumificio, a cui volevamo chiedere modifiche alla convenzione che prevedeva la realizzazione di mille metri quadrati di parcheggio interrato in piazza Umberto I. Visto che c’è stato un concorso di idee sulla riqualificazione della piazza e che al momento non c’è una visione organica dell’intervento, abbiamo chiesto alla proprietà di iniziare a versare la cifra e di demandare al tempo opportuno la realizzazione dei parcheggi. La proprietà, da parte sua, ci aveva chiesto modifiche al progetto». È probabile, alla luce degli ultimi sviluppi, che il piano di recupero del Salumificio subisca una battuta d’arresto. Atteso da anni, era legato al trasferimento del comparto produttivo di 12mila metri cubi a Montesiro, nei capannoni della ex Pupa. Sulle ceneri dell’attività produttiva da delocalizzare, sarebbe arrivato un complesso residenziale con porticato. Un progetto legato all’entrata in scena di Giuseppe Mutti, imprenditore e presidente di “Vera Brianza”, che a inizio 2008 aveva rilevato l’attività del Salumificio Viganò assumendosi l’onore di garantirne continuità produttiva e occupazionale.
Sergio Gianni
Alessandra Botto Rossa