Berlusconi, giudizio immediato Ecco le carte del Gip di Milano

Berlusconi, giudizio immediato Ecco le carte del Gip di Milano

Monza-Arcore – Un presunto via vai di ragazze a villa San Martino ad Arcore, a casa del Premier Silvio Berlusconi. Voci e indiscrezioni che diventano più concrete quando, attraverso una serie di intercettazioni e testimonianze, si arriva a conoscenza della telefonata che il presidente del Consiglio, la notte tra il 27 e 28 maggio di quest’anno, fece alla questura di Milano per far “rilasciare” Ruby Rubacuori, al secolo Karima El Maharoug, l’allora minorenne marocchina fermata per furto. Tra nuove intercettazioni e coinvolgimenti di altri personaggi di primo piano, primi tra tutti il consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti, il direttore del Tg4 Emilio Fede e l’agente di uomini e donne di spettacolo Lele Mora, si è arrivati alla concretizzazione delle accuse da parte dei pm di Milano che indagano sull’intera vicenda: il presidente del Consiglio, accusato di concussione (la telefonata in questura la notte tra il 27 e il 28 maggio con parte offesa il funzionario Pietro Ostuni, ndr.) e prostituzione minorile (i presunti rapporti sessuali con Ruby, ndr).

Il tutto mentre sui media imperversavano, giornalmente, testi di telefonate intercettate tra le ragazze che venivano invitate ad Arcore e scambi di sms in alcuni casi fin troppo espliciti. Nell’ambito delle indagini condotte dalla procure di Milano era stata anche richiesta la perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli, il tesoriere storico della famiglia Berlusconi, che si e’ opposto all’attivita’ della polizia giudiziaria spiegando che i suoi uffici rientravano nella segreteria politica di Silvio Berlusconi, i magistrati milanesi hanno inviato gli atti alla giunta per le autorizzazioni della Camera. Atti a cui nelle giornate successive sono stati aggiunti documentazioni raccolte nel corso delle indagini che avrebbero dovuto restare segrete e che, invece, sono finite, in alcuni casi in versione integrale, sui quotidiani. Negli atti trasmessi alla giunta (centinaia di pagine tra richiesta ed atti correlati) la procura di Milano chiedeva di di poter procedere alla perquisizione per Silvio Berlusconi, puntando agli uffici di Giuseppe Spinelli, che del Premier tiene da tempo la contabilità. Induzione alla prostituzione da parte di Nicole Minetti, che al Premier avrebbe procurato molte giovani donne tra cui Ruby, all’epoca dei fatti minorenne. Ragazze ricompensate in denaro e con appartamenti: apparentemente solo la punta di un iceberg, almeno a giudicare dalla quantità di pagine (oltre 800) dei fascicoli inviate, in due riprese, alla giunta per le autorizzazioni.

Che però ha respinto la richiesta dei pm milanesi, rinviando gli atti a Milano. Voto confermato giovedì 3 febbraio dall’aula di Montecitorio. Ma i giudici sono andati avanti: il 9 febbraio la richiesta di rinvio a giudizio con rito immediato, alla luce della “sussistenza della prova”, come ha spiegato il capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati, è stata inviata dai pm al Gip. Per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio immediato per il premier, il Gip Cristina Di Censo aveva cinque giorni di tempo, ma il temine non è tassativo: il giudice ha utilizzato un giorno in più arrivando, oggi, alla decisione.
(TMNews)