Arcore – La battaglia contro l’impianto di betonaggio non si ferma ma l’argomento non sarà discusso in consiglio comunale: la palla passerà alla prossima amministrazione. L’opposizione grida alla «vergogna», mentre per il sindaco Marco Rocchini è stato il legale a consigliare la posticipazione. Intanto alcuni esponenti del Comitato spontaneo “No all’impianto di betonaggio” vogliono prendere una posizione precisa nei confronti dei candidati sindaco indicando espressamente chi è contro all’insediamento dell’impianto e chi invece lascia spazio alla sua costruzione.
«È stato il nostro legale avvocato Mariotti a consigliare di aspettare l’insediamento della nuova giunta per discutere la variante urbanistica – ha precisato Rocchini – perché nei 45 giorni prima della scadenza della legislatura è impossibile farlo e ciò è stato confermato anche dal segretario comunale. Oggi trasmetterò una lettera a tutti i consiglieri in cui spiegherò la cosa». Resta il giallo del memoriale della Doneda (la società di Brembate a cui l’amministrazione voleva concedere la costruzione dell’impianto) che non è mai stato protocollato; è stato visto negli uffici, letto da alcuni assessori, ma non dai consiglieri: è un documento che ufficialmente non esiste. Vi è poi la lettera, questa sì che è protocollata, con cui la Doneda chiede nomi e indirizzi di tutti i consiglieri.
«A marzo è stata protocollata questa lettera dei fratelli Doneda – spiega Rosalba Colombo, candidato sindaco del centrosinistra – che chiede i nomi di tutti i consiglieri per un’eventuale difesa legale. La richiesta è legittima, ma è un atto intimidatorio. Invece non esiste vincolo di mandato e il consiglio è sovrano sul proprio territorio: ogni delibera può essere revocata in qualsiasi momento, non abbiamo nulla da temere da questi signori. Mi informerò se esiste un protocollo d’uscita coi nostri nomi». «C’erano tutti i tempi per discutere la questione in consiglio – conclude Colombo – ma non è stato fatto volontariamente. Nelle ultime tre convocazioni e poi “sconvocate” non è mai stata inserita, nonostante esista una mozione firmata da tutti i consiglieri di maggioranza che chiede la discussione della variante e nonostante temano eventuali ritorsioni in tribunale da parte dell’imprenditore».
«Gli attacchi contro di me sui giornali – esclama Giulio Riboli, voce del Comitato spontaneo di cittadini – non fermano la nostra volontà di informare. Domani saremo alla Camminiamo insieme e a tutti i faccia a faccia coi candidati sindaco. Finora abbiamo cercato di mantenerci apolitici ed equidistanti, senza prendere posizione pro o contro qualcuno. Ma crediamo che adesso sia giunto il momento di fare un passo avanti e spiegare alla gente quali candidati sono davvero contro all’impianto di betonaggio e quali invece lasciano aperta la possibilità. La Provincia di Monza e Brianza ha espresso la propria contrarietà e il presidente Dario Allevi è pronto ad azioni legali in caso di assenso al bitumificio».
Arianna Pinton