Concorezzo – Travi di sostegno in mezzo alla cucina? Bizzarria architettonica o nuovo stile creativo per gli architetti? Capita anche questo, quando si tratta di opere pubbliche. E a raccontare l’ultima stranezza architettonica in terra brianzola è Roberto Brambilla, fondatore della Lista civica per Concorezzo. Il 2 giugno è stata inaugurata l’area feste nel Parco di Villa Zoia. «Abbiamo partecipato e siamo contenti che ora Concorezzo abbia un luogo più funzionale per i numerosi eventi estivi – spiega Brambilla, riferendosi all’inaugurazione della nuova area feste di villa Zoia, lo storico edificio in centro storico a Concorezzo che ha ospitato per anni la biblioteca civica -. Purtroppo però dobbiamo sollevare un problema su una scelta progettuale che non riusciamo a conciliare con una struttura che è costata alcune centinaia di migliaia di euro. Parliamo di tre grosse putrelle oblique per sorreggere il tetto della cucina che sono esattamente all’altezza della testa di chi lavora, tanto è vero che sono state evidenziate con le classiche bande antinfortunistiche rosse e bianche con l’aggiunta di una imbottitura di gommapiuma. Abbiamo inoltre il forte dubbio che in cucina, a causa del tetto trasparente di policarbonato disposto in pieno sole e non ombreggiato, si è creato una sorta di perfetto pannello solare che farà morire di caldo gli operatori ai fornelli».
La foto qui accanto parla chiaro: nella fase progettuale c’è stato qualche errore di troppo. E ora la cucina è suddivisa dalle travi che sostengono il tetto. «Perché non si aumenta il livello di partecipazione dei cittadini alle scelte riguardanti la nostra comunità – si chiedono dalla lista civica concorezzese -? Rispetto alle putrelle vorremmo chiedere: di chi è la responsabilità del posizionamento delle travi? Del progettista? Dell’ufficio tecnico comunale che non controlla a fondo i progetti? Dell’amministrazione precedente o dell’attuale? Si può contestare parte della spesa della progettazione? Sarebbe più comodo anche per noi far finta di niente e unirci alla cittadinanza festante: non ci parrebbe però di rendere un buon servizio alla comunità. In attesa della risposta, di una cosa siamo sicuri: un comune cittadino in casa sua quelle travi non le avrebbe messe così».